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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2013 alle ore 15:18.

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È andata deserta l'asta per la Richard Ginori, nota azienda delle porcellane oggi in fallimento. Alle 12 di questa stamattina é scaduto infatti il termine per le offerte, ma nessuno dei pretendenti che si sono fatti avanti in passato (Sambonet e Lenox/Apulum) ha presentato un'offerta per la base d'asta decisa dal bando, pari a 14,2 milioni di euro. «Ora - dice Bernardo Marasco, segretario generale della Filctem Cgil di Firenze - bisogna subito fare un altro bando. Noi chiediamo che se ne faccia un altro mantenendo l'unitarietà dell'azienda, senza ricorrere a uno spezzatino».

Il primo bando, messo a punto dal curatore fallimentare Andrea Spignoli, ha mantenuto l'unitarietà dell'azienda. Intanto oggi, nonostante la pioggia, un presidio di lavoratori dell'azienda di ceramiche si é riunito sotto lo stabilimento di Sesto Fiorentino, e poi si sposterà davanti ai palazzi del Comune. Nei prossimi giorni é previsto un nuovo presidio davanti agli stabilimenti. Intanto prosegue l'iniziativa lanciata dai sindacati di sottoscrivere un lungo lenzuolo - si é arrivati già a diecimila firme - a sostegno del salvataggio del marchio italiano.

In passato é stata dichiarata inamissibile la proposta di concordato preventivo presentata dai liquidatori che aveva prescelto la Lenox/Apulum come acquirente. La Richard Ginori dà lavoro a 314 persone. (Radiocor)

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