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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2013 alle ore 11:03.

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Londra - Ryan O ‘ Leary lo aveva promesso: entro la fine del decennio Ryanair trasporterà 130 milioni di passeggeri. Da ieri lo scenario appare d'improvviso più probabile. La regina delle compagnie aeree low cost ha infatti firmato un accordo con Boeing per l'acquisto di 175 jet della serie 737. Una commessa da 15,6 miliardi di dollari che l'intraprendente ceo ha siglato, spuntando, probabilmente, condizioni di grande vantaggio nel contesto della crisi esistente. L'operazione consentirà a Ryanair di avere una flotta di 400 apparecchi a fronte dei 305 oggi in esercizio e di liquidare quelli più vecchi. Con tanti velivoli nei cieli d'Europa e non solo, la compagnia, porterà la propria capacità a 100 milioni passeggeri trasportati ogni anno rispetto ai 76 di oggi, dimostrando così di poter centrare il target che si era dato in un'intervista ai media inglesi nel 2011.

La commessa conferma una volta di più la predilezione che Ryanair continua ad avere per Boeing, l'unico costruttore che il gruppo irlandese utilizza per la propria flotta. A differenza dell'indonesiana Lion Air che nei giorni scorsi ha abbandonato Boeing per Airbus,il gruppo di Dublino non intende cambiare direzione. Fra le motivazioni c'è una considerazione di fondo che muove il ceo della compagnia aerea : sui 737 ci sono nove posti in più che sull'Airbus A 320 il più diretto concorrente. Neppure i rivisitati motori di Airbus che dal 2016 consumerannomolto meno combustibile di quanto consumino oggi bastano per indurre Ryan O'Leary in tentazione. "Nove posti – ha di fatto dichiarato il ceo – per me hanno molto più valore di qualsiasi risparmio energetico".
Per Boeing il contratto firmato da Ryanair è essenziale. Per Ray Conner responsabile della divisione commerciale del gruppo Usa il contratto significa che " il 737 si conferma come il più efficace e affidabile velivolo a corridoio singolo in volo al giorno d'oggi". In realtà, al di là, del rivendicato primato la fornitura attenua il dolore per la perdita (24 miliardi di dollari) della sfumata commessa di Lion Air, garantendo al gruppo Usa l'ossigeno finanziario per pilotare la transizione verso il 737 Max, l'apparecchio di nuova generazione che entrerà in servizio fra cinque anni. Boeing, lo ricordiamo, sta ancora facendo i conti con i guai del 787 Dreamliner dopo i guasti alle batterie rilevati un paio di mesi fa.

Con una flotta di 400 apprecchi Ryanair tornerà all'attacco – insieme con le altre maggiori low cost - delle rotte a breve medio raggio in Europa, ancora in larga misura controllate dalle compagnie di bandiera dell'Unione.

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