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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2013 alle ore 16:52.

L'ultimo scenario del Mezzogiorno delineato dal Censis, se individua alcuni recenti trend della sua economia, ne ignora però molti dei punti di forza che restano leve fondamentali per la crescita del Paese. L'Ilva di Taranto - malgrado le vicende giudiziarie - resta con 11.457 addetti diretti la più grande fabbrica manifatturiera d'Italia e per la nuova Aia vi sono stati avviati investimenti per 2,2 miliardi di euro, i maggiori nell'industria del Sud negli ultimi 20 anni.

Nel Mezzogiorno si disloca oltre il 60% della capacità di raffinazione nazionale con i grandi impianti della Saras a Sarroch, Isab a Priolo, Esso ad Augusta, Ram a Milazzo ed Eni a Gela e Taranto. Per potenziare i più ricchi pozzi petroliferi on shore d'Europa in Basilicata si stanno realizzando investimenti di Eni e Total per oltre due miliardi di euro. Tre dei quattro steam cracker della Versalis (Eni) sono a Brindisi, Priolo e Porto Torres, quest'ultimo in via di diversificazione verso la chimica verde. Brindisi è il primo polo energetico italiano con 4.600 Mw insediati di Enel, Enipower ed Edipower, mentre la Puglia è la prima regione italiana per energia fotovoltaica e la seconda per l'eolico, alle spalle per tale voce della Sicilia.
A Pomigliano, Melfi e Atessa - che ospita la Sevel, la seconda fabbrica d'Italia con 6.200 occupati - si produce oltre il 50% delle auto e degli autoveicoli leggeri del Paese; da tali siti partono filiere lunghe di attività indotte con impianti di Fiat e altre multinazionali, mentre a Bari vi è un polo dell'automotive con 5.400 persone.

Due dei 5 distretti aerospaziali italiani producono nell'area partenopea e in Puglia fra Foggia, Brindisi e Grottaglie, mentre le big pharma Sanofi Aventis, Merck-Serono, Novartis, Pfizer hanno fabbriche all'Aquila, Brindisi, Bari, Torre Annunziata, Catania. Tale città ospita il polo mondiale dell'Ict della STMicroelectronics e la 3Sun di Enel, Stm e Sharp che produce pannelli fotovoltaici. Nell'Ict operano anche la Micron ad Avezzano (1.600 addetti) ed Exprivia, quotata alla Borsa di Milano. Molteplici i grandi call center di Teleperformance, Almaviva e Transcom, e presenti anche cementerie di Buzzi Unicem, Cementir e Colacem. Cantieristica navale della Fincantieri costruisce a Castellammare di Stabia e Palermo, mentre armatori napoletani (Msc e Grimaldi) sono al top nel mondo nei rispettivi segmenti.

Grandi gruppi agroalimentari nazionali ed esteri (Barilla, Ferrero, Unilever, Coca Cola, Birra Peroni, Heineken, Granarolo, Prince-Mitsubishi, Kagome, Perfetti-Val Melle, etc.) punteggiano i territori meridionali con Divella, De Cecco, Averna, Casillo, La Doria, Mataluni, i pastai di Gragnano, e rinomate aziende vitivinicole ed olearie. Grandi marchi del fashion partenopeo completano il quadro. Il Sud resta un pilastro del sistema Paese. Ripartiamo da qui.

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