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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2013 alle ore 08:19.
Dieci e lode. La maggiore novità prodotta dal nuovo Piano dell'Agcom per la numerazione dei canali (Lcn) sarà il circuito che nascerà al numero dieci. Oltre all'ingessamento dell'assetto oligopolistico della tv nazionale, che sarà sottoposto a ricorsi all'autorità amministrativa (ReteCapri lo annuncia), non manca l'apertura a un maggior ruolo delle emittenti locali. Alle tv «leader che trasmettono lo stesso programma in più Regioni» sono riservati i canali 10, 97, 98 e 99. Sul canale 10 già trasmettono, tra le altre, Telelombardia e TeleNorba.
Il progetto è di lanciare una nuova rete digitale attraverso un consorzio di tv locali. «Abbiamo fatto insieme "Servizio pubblico" – spiega Sandro Parenzo, proprietario di Telelombardia – ma allora non tutte le tv locali che lo trasmettevano si trovavano sul tasto 10 del telecomando. Dal 21 marzo è crollato il Muro di Berlino tra tv nazionali e locali». Il nuovo circuito dovrebbe chiamarsi "Dieci e lode" e trasmetterà otto ore di programmazione nazionale e dieci ore di programmazione regionale. «Con più di cento ore d'informazione al giorno – - continua Parenzo – come ascolti puntiamo a competere con Rai3, con Rete4 e con La 7. Tra i primi dieci canali non saremo certamente il decimo per ascolti. La concessionaria sarà Publishare».
Le maggiori tv locali, insomma, da quando saranno assegnate le numerazioni da parte del ministero dello Sviluppo – ci vorranno mesi – potranno avere un numero di telecomando di facile sintonizzazione per ripetere il successo di ascolti di Servizio Pubblico, «e non è detto che, magari, non andremo avanti ancora con Michele Santoro» aggiunge Parenzo.
Quanto alle tv nazionali, tutto ruota attorno alle definizioni di «generalista» e «semigeneralista». Per rientrare nell'ultima categoria bisognerà dedicare sino al 70% del palinsesto a un genere e il 30% ad almeno altri due generi.
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