L'Italia bloccata: le otto emergenze da curare subito
Dall'occupazione al fisco, dal credito al reddito i segnali più gravi del malessere
di Marzio Bartoloni e Dino Pesole
1. Le otto emergenze da curare subito

(Corbis)
Un paese bloccato. La grave incertezza politica è solo l'ultimo addendo di una serie di vincoli, lacci e lacciuoli che da oltre un decennio condannano l'Italia a una magra sopravvivenza. Sono almeno otto le emergenze cui occorre dare risposte immediate. Il peso della burocrazia che soffoca imprese e cittadini e rappresenta un pesante costo, con il suo fardello di inefficienza della macchina pubblica, malaffare e corruzione. E poi il lavoro che non c'è, la strozzatura del credito che toglie ossigeno alle imprese. In un anno i prestiti sono calati del 6% annunciando una terza ondata di credit crunch dopo quelle del passato. Per non parlare dell'ingombrante peso del fisco, con il cuneo fiscale 47,6%, il «total tax rate» al 68,3% e una pressione fiscale complessiva che vola verso il 45% del Pil. Vi si aggiungano la perdita di valore dei redditi con l'11,1% delle famiglie in condizione di povertà relativa, la disoccupazione all'11,6%, e il crollo della produttività: -2,8% su base annua, secondo le ultime rilevazioni Ocse. Non meno incoraggianti i dati sulla mortalità delle imprese, con 1.000 aziende al giorno che hanno chiuso i battenti nel 2012.
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