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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 06:45.

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Un mercato difficile quello del vino, specie nel Mediterraneo e sui mercati emergenti, ma gli imprenditori italiani non perdono l'ottimismo.
«In Italia è più duro del previsto e le cose si complicano – esordisce Rolando Chiossi, vice presidente di Giv e di Cantine riunite & Civ – ma il focus è sui mercati internazionali, grazie anche agli aiuti forniti dall'Ocm».
Cantine riunite & Civ è leader italiano con 514 milioni di ricavi (+3,2%), di cui il 62% all'export. La cooperativa (è l'esportatore italiano n. 1) ha prodotto 205,5 milioni di bottiglie distribuite in 100 mercati. «Il budget 2013 – aggiunge Chiossi – indica una crescita del 4% a volume che contiamo di realizzare all'estero. Il nostro punto di forza rimangono gli Usa, ma stiamo ottenendo buoni risultati anche in Centro e Sud America grazie al nostro Lambrusco. Cerchiamo di mettere radici anche nei Brics ma è molto difficile: in Russia le barriere doganali sono sempre un problema e in Cina abbiamo costituito una nuova società che si affianca alle tre importatrici». Volge al brutto invece il mercato italiano: Chiossi annuncia che nel primo bimestre gli scontrini battuti nella ristorazione sono crollati del 10%. «Un fatto mai accaduto – conclude Chiossi – forse anche per l'aumento dei listini».
Ottimismo alla Zonin. «Siamo certi che avremo un buon 2013, specie negli Usa – spiega Francesco Zonin – Il lavoro impostato nel biennio precedente ci dà sicurezza. E del resto non abbiamo mai cercato di fare fatturato su basi effimere. La nostra distribuzione è solida e ci siamo sempre sforzati, l'esercizio più complesso, di individuare il giusto pricing». Nel 2012 il gruppo familiare veneto ha realizzato ricavi per 140 milioni, +13%, e 40 milioni di bottiglie. «Il vino italiano – conclude Zonin – può continuare il suo percorso di crescita, ma sarebbe più agevole se ci fosse un sistema paese attento. Se l'Argentina ha imposto il suo Malbec è anche grazie al sistema paese. E del resto si intuisce che abbiamo un problema se la Francia raddoppia la sua presenza in Cina con una quota di mercato del 52% mentre l'Italia si ferma al 6%».
Euforico Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, campione di redditività: l'utile è il 16% del fatturato. «Abbiamo sempre puntato sul palcoscenico internazionale – sottolinea l'imprenditore – è ora esportiamo il 91% dei ricavi. L'obiettivo prioritario è sempre stata la distribuzione di pregio privilegiando il nostro marchio, anche se ciò faceva perdere delle opportunità». E ora? «Conto di rispettare il budget 2013 – conclude Boscaini – Prevede una crescita fino al 5%».
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LA PERFORMANCE
62%
L'export di Cantine Riunite
Cantine Riunite & Civ è leader italiano dei produttori di vino con 514 milioni di ricavi (+3,2%), di cui il 62% all'export.
La cooperativa emiliana ha prodotto 205,5 milioni di bottiglie distribuite in 100 mercati.
Il budget 2013 indica una crescita del 4% a volume che l'azienda conta di realizzare all'estero.

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