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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2013 alle ore 12:59.

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Il nuovo amministratore delegato di Ilva spa è Enrico Bondi. La nomina è stata decisa dal Consiglio di amministrazione della società, riunito in queste ore a Milano. Bruno Ferrante è stato confermato presidente. Come aveva spiegato lo stesso Ferrante nei giorni scorsi, Bondi sta già collaborando da qualche settimana con Ilva, grazie a un contratto di consulenza che gli ha permesso di «farsi una prima idea dei meccanismi aziendali». Nella stessa occasione Ferrante aveva definito «un processo sofferto» la decisione degli azionisti «di affidare l'azienda a persone esterne», ma anche «un segnale di grande serietà e responsabilità». Prossimamente, aveva aggiunto, l'Ilva sarà una società «assolutamente autonoma con un Consiglio di amministrazione aperto a professionalità esterne».
La decisione odierna del Cda è un altro tassello lungo la via della «normalizzazione» di Ilva, a pochi giorni dal pronunciamento della corte costituzionale sulla legge 231 relativa all'Aia del sito di Taranto, con il quale sono stati respinti i profili di incostituzionalità sollevati dal gip Patrizia Todisco e dal tribunale di Taranto. Spetterà ora a Bondi (già noto per le sue esperienze come commissario di Montedison, Lucchini, Parmalat, e negli ultimi mesi come consulente per la spending review per il governo Monti) guidare l'Ilva di Taranto in questa nuova fase.

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