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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 08:49.

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Diventerà bianca per decreto presidenziale: gli scheletri scuri e arrugginiti delle cisterne e dei pozzi di petrolio di Tchornaia Gorat, la vecchia "città nera" di Baku, sul Mar Caspio, sono scomparsi da tempo. Al loro posto brulica ora un gigantesco cantiere solcato da camion e scavatrici. E tra gru e armature in ferro emergono le prime sagome in cemento della nuova White City, la Città Bianca voluta dal presidente Ahliev per completare la trasformazione della capitale dell'Azerbaijan.

C'è voluto del tempo (il progetto risale al 2006) prima di avviare i lavori, ma qualcosa si comincia a vedere. Mentre il risultato finale è rappresentato in un grande plastico esposto nella hall della Municipalità: dieci distretti di edifici moderni di diversa altezza, ampie strade, un grande auditorium, scuole, ospedali, centri sportivi, un parco divertimenti e un porto turistico. Al centro una grande piazza con un'immensa fontana e la stazione della nuova linea della metropolitana. In cifre sono 3,6 milioni di mq di spazi residenziali, 440mila mq di uffici, 760mila mq di spazi commerciali.

Il modello Emirati
Il nuovo modello azero insegue quello delle «new towns» degli Emirati arabi: grattacieli con sagome ardite e quartieri di lusso lungo la costa e destinati all'élite locale ma anche - questo almeno è il progetto - a una vasta clientela internazionale: soprattutto russi ma anche ricchi turchi, iraniani, kazaki. White City vuole essere solo un inizio. La scommessa più ambiziosa si situa 45 chilometri più a Nord lungo il Mar Caspio, dove sono iniziati i lavori per la realizzazione delle Khazar Islands. Il progetto, sulla carta, prevede la costruzione di 55 isolette artificiali collegate da 150 ponti dove sorgeranno palazzi con migliaia di appartamenti, centri commerciali, alberghi, una pista di formula uno, piscine e palestre e il grattacielo più alto del mondo: la Azerbaijan Tower con 1050 metri di elevazione (costo: 3 miliardi di dollari). Una nuova Montecarlo su un mare solcato soprattutto dalle petroliere.

Promoter: Ibrahim Ibrahimovic, intimo del presidente e proprietario di Avesta, uno dei maggiori gruppi privati del Paese. Qui i lavori sono appena avviati, con un flusso continuo di camion che scaricano frammenti di rocce di una vicina montagna ormai semidistrutta per la posa delle isole. Per ora se ne vedono quattro di cui una sola collegata alla terraferma. Già (pre)venduti, secondo dichiarazioni di Avesta, 130 appartamenti. Costo medio 300mila dollari. «Per ulteriori sviluppi abbiamo trattative in corso con grandi investitori dal Qatar e Paesi del Golfo, Canada, Turchia, Stati Uniti», dichiarano i manager di Avesta.

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