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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2013 alle ore 08:19.

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MILANO
Dopo un'attesa durata cinque anni è stato raggiunto l'accordo per i 116mila lavoratori del trasporto pubblico locale (tpl). Ieri, in extremis rispetto ai tempi dell'esecutivo Monti, le parti sociali, nel corso di una riunione-fiume durata oltre 10 ore e presieduta dal viceministro del Lavoro Michel Martone e alla presenza del viceministro delle Infrastrutture, Mario Ciaccia, hanno sottoscritto un accordo definito dallo stesso viceministro Martone, per i suoi contenuti, «sperimentale».
Ecco i punti principali. Le associazioni datoriali si sono impegnate a erogare una somma una tantum di 700 euro per lavoratore in due distinte rate, quale anticipazione del trattamento economico per gli anni dal 2009 al 2011: un primo acconto su una cifra che verrà definita in seguito. L'accordo prevede inoltre misure relative ai permessi ex legge 104/92, al risarcimento danni, alla copertura assicurativa e alla tutela legale e alla disciplina sperimentale della patente di guida e della Carta di qualificazione del conducente (Cqc). Soddisfatto il viceministro Martone, sentito dal Sole 24 Ore al termine della trattativa: «Innanzitutto devo ringraziare il senso di responsabilità di tutti gli attori, in una vertenza particolarmente complessa che vedeva coinvolti Stato, sindacati, enti locali e società di trasporti, che durava fin dallo scorso novembre, e che ha comportato una trentina di incontri. Proprio questo senso di responsabilità è riuscito a scongiurare tre scioperi nazionali già convocati. Consideriamo inoltre che negli anni sono venute sempre più a mancare le risorse economiche in questo settore. Il rischio era lo stallo, e invece siamo riusciti a venirne fuori».
«Uno dei punti più delicati del nuovo contratto - sottolinea Martone - è quello che riguarda il risarcimento dei danni. Ma sicuramente il punto più innovativo è stato messo in campo per cercare di risolvere il problema dell'evasione tariffaria, una vera e propria piaga il cui costo è stimato in diverse centinaia di milioni di euro: si cercherà di fare pagare il biglietto a tutti, anche redistribuendo le mansioni dei lavoratori, e quindi prevedendo una maggiore produttività del lavoro. Le risorse che verranno recuperate - conclude Martone - saranno assegnate sia nel salario di produttività, e perciò andranno a diretto vantaggio dei lavoratori del settore, sia nel rinnovo del parco auto».
Soddisfatti i sindacati, che però evidenziano la necessità che ora il confronto vada avanti. «Dopo tanto tempo abbiamo conseguito un primo importante parziale risultato al tavolo del contratto nazionale di lavoro del trasporto pubblico locale», afferma il segretario generale della Fit Cisl Giovanni Luciano.
Si tratta di «un primo parziale passo avanti della trattativa contrattuale», sottolinea ancora la Filt Cgil, che auspica che anche il nuovo governo convenga sulla necessità della prosecuzione del confronto.
franco.sarcina@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'ACCORDO
116.000
Lavoratori coinvolti
Nel settore del trasporto pubblico locale lavorano 116mila persone
5 anni
Durata della trattativa
Il contratto era bloccato da 5 anni. Per la vertenza, sono stati necessari una trentina di incontri
700 euro
Una tantum per i lavoratori
I datori di lavoro si sono impegnate a erogare a ciascun lavoratore la cifra di 700 euro, in due rate, quale anticipazione del trattamento economico per gli anni dal 2009 al 2011

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