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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2013 alle ore 11:00.

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Assistenza a un milione e trecentomila nuove imprese, formazione qualificata per due milioni e seicentomila persone, servizi per l'internazionalizzazione a un milione e duecentomila imprese. Sono questi i numeri che raccontano un anno di attività di Eurochambres, l'associazione delle Camere di Commercio e Industria europee. Un'associazione che raggruppa soggetti molto diversi tra loro: camere di diritto pubblico o privato, con affiliazione automatica o volontaria.

«Un mondo eterogeneo – spiega Alessandro Barberis, presidente Camera di Commercio di Torino e di Eurochambres – accomunato da tre fattori fondamentali: tutte le camere sono organizzazioni storicamente radicate nel proprio territorio e vicine alle imprese; promuovono gli interessi delle imprese, da cui sono finanziate, presso gli organi decisionali a livello locale, regionale o nazionale; forniscono localmente servizi alle imprese, per accompagnarle e sostenerle. Insomma, sono le sole istituzioni in Europa che hanno come obiettivo istituzionale il rafforzamento della competitività delle imprese». Gli ambiti principali sui quali si articola il lavoro delle Camere europee sono cinque: creazione, sviluppo e trasferimento delle imprese; educazione e formazione; internazionalizzazione (in un anno le missioni commerciali all'estero organizzate dalle Camere sono state circa novantamila); sostegno all'innovazione fornendo servizi a duecentocinquantamila imprese all'anno; sostegno all'efficienza energetica fornendo annualmente servizi a duecentomila imprese. Fondamentale anche il ruolo di lobbyng esercitato presso le istituzioni politiche.
«Siamo il primo interlocutore della Comunità europea sull'internazionalizzazione – aggiunge Barberis –. Ma non solo: noi portiamo in Europa le istanze delle imprese che raccogliamo sul territorio».

Un lavoro che si è concretizzato anche nel "Parlamento europeo delle imprese", evento nato nel 2008 e riunito per la seconda volta nel 2010, che permette a settecento imprenditori europei di occupare gli scranni dei propri deputati al Parlamento europeo, per dibattere e votare su questioni legate all'impresa.
«Sono molte le iniziative a cui Eurochambres sta lavorando. Per far fronte al crescente problema di accesso al credito delle imprese, per esempio, stiamo studiando una Piattaforma europea di Garanzia, che raccolga tutte le risorse non allocate dai singoli Paesi della Comunità e che tornano in Europa. L'idea è costituire un fondo di garanzia a sostegno delle Pmi».
La scorsa settimana a Doha, in Qatar, si è tenuta la due giorni dell'ottavo Congresso mondiale delle Camere di commercio. «La Camera di commercio di Torino – conclude Barberis – ha partecipato all'evento con uno stand, dove ha promosso la città come sede del congresso del 2015. Torino è infatti stata la città più apprezzata dalla commissione della World Chambers Federation, composta da una cinquantina di membri in rappresentanza di tutti i continenti, che hanno scelto la nostra città tra le candidature di altre città europee come Ginevra, Liverpool e Belfast. Molti i temi che hanno fatto spiccare il nostro programma scientifico: dalle energie rinnovabili al valore delle start-up nella crescita e nella creazione di lavoro; dall'imprenditoria femminile come risorsa alternativa alla crisi globale a nuovi modelli economici e sociali che favoriscano la partecipazione diffusa e l'interdipendenza». L'evento porterà a Torino oltre duemila persone da più di 120 Paesi: businessmen, alti funzionari delle Camere di commercio, opinion leader in campo economico e relatori che si incontreranno per discutere di trend economici, condividere best practice e sviluppare progetti innovativi a sostegno delle imprese.

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