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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2013 alle ore 06:46.

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Una torta di tutto rispetto – oltre 25 miliardi fra 2012 e 2015 – che si presenta peraltro dopo un periodo di rallentamento degli investimenti complessivi in reti fisse e mobili. L'impegno degli operatori di telefonia sulla banda ultra larga hanno dato sprint agli investimenti nelle reti di telecomunicazioni che, secondo Between, ha visto nel 2012 una crescita dell'1% per un valore stimato di 6,1 miliardi.
Le reti di nuova generazione fissa (Ngan) e mobili (Lte) sono uno dei motori dell'innovazione e degli investimenti innovativi attuali e dei prossimi anni in Italia. Sul fronte del 4G in particolare l'asta per l'assegnazione delle frequenze Lte nel settembre2011 ha dato il là a tutta una serie di investimenti che, cumulati con le reti a fibra ottica, dovrebbero portare uno sviluppo significativo di investimenti soprattutto nel biennio 2013-2014. Il risultato di queste tendenze, secondo la società di consulenza Between, è un volume di investimenti attesi cumulati fra 2012 e 2015 di circa 25,5 miliardi, comprendendo sia le reti tradizionali, sia quelle a banda ultra larga.
All'interno di questo scenario, Between indica in 5,2 miliardi il peso degli investimenti in reti a banda ultra larga, di cui il 53% circa riferibile alle reti Ngan e il restante 47% relativo agli investimenti in reti Lte. «Quelle che si stanno presentando in Italia sono opportunità di investimento importanti. E noi vogliamo coglierle così come stiamo facendo in altri Paesi d'Europa», afferma Roberto Loiola, vicepresidente di Huawei, player cinese (in forte ascesa) nel mercato delle infrastrutture (35 miliardi di dollari nel 2012), che nelle scorse settimane ha raggiunto un accordo da 1 miliardo con Wind per la realizzazione della rete 4G del terzo operatore di telefonia mobile italiano, in joint venture con l'italiana Sirti. Una partita, questa degli investimenti infrastrutturali, alla quale partecipano e vogliono prender parte tutti i principali carriers: da Nokia Siemens, ad Alcatel Lucent a Ericcson, leader mondiale nella fornitura di tecnologie e servizi per gli operatori di telecomunicazioni che nel nostro Paese opera dal 1918 con circa 5.300 dipendenti e 4 centri R&S: Genova, Pisa, Milano e Pagani (Salerno). Accanto ai grandi player anche altri come Interoute o Brennercom si stanno muovendo. Sul fronte operatori, la battaglia si sta scaldando sia sul 4G che sulla fibra. In quest'ultimo ambito accanto a Telecom e Fastweb – che si sta muovendo a Brescia, Livorno, Monza, Pisa, Varese e Verona, oltre alle città storiche sinora cablate – Wind partirà a giugno, mentre Vodafone ha da poco lanciato la sua prima offerta commerciale a Milano con fibra fino a casa dei clienti: 100 megabit al secondo in download e 20 in upload. Il tutto, fanno sapere da Vodafone, all'interno di investimento annuo di 900 milioni di euro in tecnologie, reti, infrastrutture e piattaforme.
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