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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 06:46.
CREMONA
Outokumpu prende altro tempo, ma il Governo chiede di accelerare. Il tavolo sulle Acciaierie Speciali Terni (3mila gli occupati complessivi) conferma la presenza di due sole offerte vincolanti: quella della cordata Aperam-Marcegaglia-Ilta inox (Arvedi) e quella del fondo Apollo. I finlandesi hanno chiesto e ottenuto una proroga per concludere la procedura, ma il ministero chiede di fare presto e di chiudere la cessione al massimo in un mese.
Il sindacato ieri ha sollecitato la necessità di valutare i due piani industriali e ha ribadito l'importanza di dare continuità al sito, che va ceduto nella sua integrità (incluso il Tubificio, al momento escluso dal «correttivo» proposto dai finlandesi). Molti ancora i dubbi da sciogliere, relativi per esempio all'eventuale rischio di concentrazione insito nell'offerta della cordata di Aperam e al futuro impatto sociale delle due proposte.
Nel frattempo, dopo sei mesi di trattativa Ilta Inox ha firmato nei giorni scorsi l'accordo per l'affitto del ramo d'azienda di Chibro, in attesa di assumere il controllo definitivo con l'acquisto, una volta ottenuta l'omologa del concordato da parte del Tribunale di Como. L'azienda del gruppo Arvedi, fra i maggiori produttori mondiali di tubi saldati in acciaio inossidabile aquisisce così il controllo della società comasca specializzata nelle componenti idrauliche, navali e dell'energia, che a causa della forte riduzione di ordini e fatturato era stata costretta a collocare i suoi dipendenti in cassa integrazione. «La trattativa è stata complessa – spiega Mario Vergna, ad di Ilta Inox – anche a causa dal ricorso di Chibro ad una procedura concorsuale e alla necessità di combinare le esigenze delle diverse parti coinvolte». L'operazione dà vita all'unico produttore europeo in grado di offrire la gamma completa di tubazioni e raccordi in acciaio inossidabile. "Il giorno stesso della chiusura del contratto - prosegue con orgoglio Vergna - abbiamo ricevuto un importante ordine dagli Stati Uniti».
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3mila
In attesa
Sono circa tremila gli occupati
del polo siderurgico ternano