Effetto Nimby, sempre più lavori paralizzati dalle proteste. Ecco le opere più contestate
Le opere al centro delle proteste dei cittadini secondo l'analisi dell'Osservatorio Nimby Forum, promosso da Aris (Agenzia di ricerche, informazione e società) con la collaborazione di Cittalia–Fondazione Anci ricerche.
di Cristina Casadei
1. Nimby forum: la classifica delle opere più contestate
Vuoi per l'effetto Ilva, vuoi per la maggiore sensibilità dei cittadini alle tematiche ambientali, vuoi per la diffusione dei canali social, il 2011 è stato l'anno della crescita record dei casi Nimby (Not in my back yard) in Italia: nel 2012 i progetti contestati da associazioni e cittadini sono stati infatti 354, con un aumento del 7% rispetto al 2011. A rilevarlo l'Osservatorio Nimby forum promosso dall'associazione no profit Aris con la collaborazione di Cittalia-Fondazione Anci ricerche che viene presentato oggi a Roma.
Boom di new entry
Sul totale degli impianti contestati, 151 sono i casi emersi per la prima volta nel 2012, mentre gli altri 203 sono presenti nel database Nimby dal 2004.
222 no all'elettrico
Anche nel 2012, con 222 opere contestate (62,7% del totale), il comparto elettrico torna a posizionarsi alla testa della classifica dei settori maggiormente colpiti dalla sindrome Nimby. In questo ambito, un fronte di opposizione molto caldo ha investito gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, a cui sono riconducibili 176 contestazioni sulle 354 totali. In particolare, su 10 impianti di produzione di energia elettrica oggetto di opposizioni, ben 9 sono basati su fonti rinnovabili. Tra le opere più controverse, si annoverano le centrali a biomasse (con 108 impianti), le centrali idroelettriche (32) e i parchi eolici (32).
I comitati alla guida delle proteste
In prima fila, sul fronte della protesta ci sono i Comitati (24,2%), che sottraggono il primo gradino del podio ai soggetti politici locali (20,7%), seguiti dai Comuni (18,3%). Un dato che fotografa un preoccupante testa-a-testa tra associazionismo e politica, la quale conferma un approccio spesso strumentale e non sufficientemente responsabile.
La preoccupazione ambientale
Tra le ragioni della contestazione, il 2012 vede prevalere le preoccupazioni per l'impatto ambientale dei progetti: con un'incidenza del 37,3%, questa voce registra una crescita decisa rispetto al 2011 (29,1%), probabilmente anche a causa dell'"effetto Ilva", che ha certamente acuito la sensibilità di tutti gli stakeholder territoriali rispetto al tema dell'ambiente.
La protesta parte da Nordest
Dal punto di vista geografico, si contesta maggiormente nelle regioni del Nord Est, che esprimono nel 2012 48 nuovi casi Nimby. Seguono le regioni del Centro, con 36 nuove contestazioni, e quelle del Nord Ovest, che ospitano il 19,8% delle opposizioni, in calo di quasi il 10% sul 2011. In termini assoluti, è la Lombardia la regione che contesta di più, con il 14,7% dei casi.
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