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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2013 alle ore 06:46.

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SHANGAHI. Dal nostro corrispondente
Magneti Marelli schiaccia l'acceleratore sul mercato cinese.
Ieri, a Foshan nel sud del paese, la società del gruppo Fiat ha inaugurato un nuovo impianto per la produzione di componenti per l'illuminazione auto. Ventisettemila quadrati di superficie, 300 dipendenti, la nuova fabbrica di Magneti Marelli Automotive Lighting sfornerà a regime 2,4 milioni di fanali l'anno.
All'inizio la produzione sarà concentrata sui fanali posteriori e, in una seconda fase, si estenderà anche ai proiettori anteriori e componenti elettrici per il lighting. La produzione sarà principalmente destinata al mercato dell'auto cinese, dove sono ormai ben radicati tutti i grandi clienti di Magneti Marelli, e in parte sarà esportata in Giappone.
Il nuovo stabilimento di Foshan, in cui il gruppo italiano ha investito circa 30 milioni di euro, va ad aggiungersi alle numerose attività detenute integralmente o in joint venture da Magneti Marelli oltre la Grande Muraglia, compresi diversi centri di ricerca e sviluppo. «Siamo presenti in Cina dal 1996 e in questo mercato abbiamo obiettivi molto ambiziosi» ha detto l'amministratore delegato di Magneti Marelli, Eugenio Razelli.
Per andare alla conquista del Celeste Impero, nell'arco di sedici anni la società italiana ha investito complessivamente oltre 150 milioni di euro. Grazie a questo sforzo, oggi in Cina il gruppo Magneti Marelli può contare su una presenza industriale che spazia dai sistemi di controllo motore ai sistemi elettronici, dagli ammortizzatori e i sistemi di scarico agli impianti di illuminazione.
L'insieme di queste attività nel 2012 ha generato un giro d'affari di 287 milioni di euro (+19% rispetto all'esercizio precedente), destinato quest'anno a crescere a tassi ancora maggiori grazie anche all'apporto della nuova fabbrica di Foshan.
La strategia di espansione industriale di Magneti Marelli in Cina si articolerà in tre direzioni. «Accompagneremo la crescita dei nostri clienti storici su questo mercato, cercheremo di allargare le nostre forniture alle case automobilistiche locali, cavalcheremo con i nostri prodotti innovativi l'onda tecnologica che sta investendo prepotentemente anche la Cina» ha spiegato Razelli.
Che, in un mercato automobilistico come quello cinese diventato ormai il primo al mondo e che continua a crescere a tassi formidabili, è pronto a scommettere forte anche sul fronte dei numeri. «In due o tre anni puntiamo a raddoppiare il nostro fatturato in Cina, per poi raggiungere il miliardo di euro nel giro di quattro-cinque anni» ha aggiunto l'amministratore delegato di Magneti Marelli.
Per centrare i suoi ambiziosi obiettivi, Magneti Marelli continuerà a investire su un fattore chiave della sua presenza in Cina: l'attività di ricerca e sviluppo. Anche nel nuovo stabilimento di Foshan, così come nell'altro impianto di produzione di fanali auto di Wuhu, la società italiana aprirà un centro di R&S per sviluppare e testare i prodotti destinati al mercato locale. «È un passo necessario perché oggi nel settore automotive senza una forte attività di ricerca e sviluppo non si può pensare di andare alla conquista della Cina» conclude Razelli.
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