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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2013 alle ore 19:12.

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Pronto a partire il progetto "Distretti sul web", sviluppato da Google e Unioncamere, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico, che punta a diffondere l'innovazione e favorire la digitalizzazione dei distretti industriali italiani. Il progetto parte da 20 distretti che potranno avvantaggiarsi del contributo di altrettanti giovani esperti in innovazione, assegnatari di borse di studio del valore di 6.000 euro messe a disposizione da Google.

A partire dal 27 maggio, i 20 giovani selezionati inizieranno il loro percorso di educazione al digitale delle Pmi italiane: una sorta di contagio della "malattia" del web trasferendo abitudini, concetti, linguaggio. Questi faranno base nelle diverse Camere di Commercio nei cui territori hanno sede i distretti che partecipano all'iniziativa: Omegna con i casalinghi, l'alimentare di Canelli-Santo Stefano Belbo (Cuneo), il metalmeccanico lecchese e il polo Ittico di Rovigo, VeronaModa (Verona), la componentistica di Pordenone, la sedia di Udine, il mobile imbottito di Forlì, le piastrelle di Sassuolo. E ancora, la concia di S. Croce sull'Arno, l'oro di Arezzo, le calzature del Fermano-Maceratese, il cashmere (Perugia), la ceramica di Civita Castellana (Viterbo), il tessile della Maiella. Per poi passare al Sud con la concia di Solofra (Avellino) e il tessile di Sant'Agata dei Goti-Casapulla (Benevento), l'alimentare di Nocera Inferiore-Gragnano, l'abbigliamento salentino (Lecce). E dalla Sardegna, il Sughero di Calangianus di Tempio Pausania (Sassari).

Per aggiudicarsi la borsa di studio, della durata di 6 mesi, i giovani selezionati hanno dovuto dimostrare di avere competenze di economia, marketing e management, competenze digitali orientate al web marketing e una conoscenza del territorio e del contesto economico-sociale del distretto nel quale andranno a operare. Hanno inoltre partecipato a un training formativo organizzato da Google sui principali strumenti a disposizione per supportare le imprese ad avviare una propria presenza sul web.

Diversi studi rivelano che le aziende attive su Internet fatturano, assumono ed esportano di più di quelle che su Internet non sono presenti. In particolare, il binomio export-Internet si conferma ad altissimo potenziale per i distretti e attraverso essi per il Paese.
In Italia le Pmi attive in rete hanno registrato una crescita media dell'1,2% dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto a un calo del 4,5% di quelle offline e registrano un'incidenza di vendite all'estero del 15% rispetto al 4% delle offline. Nei Paesi del G-20 l'economia Internet ha già un valore pari al 4% del Pil e contribuisce in media al 21% della crescita annua del Pil. Tornando al nostro Paese i valori, sebbene inferiori, mostrano un interessante potenziale di crescita. Secondo lo studio Fattore Internet, realizzato per Google da The Boston Consulting Group (Bcg), il valore generato dall'Internet economy in Italia arriverà a toccare i 63 miliardi entro il 2016, con un valore pari al 3,5% del Pil.

«Abbiamo ideato il progetto "Distretti sul Web" poichè abbiamo grande considerazione delle specificità dell'Italia - dice Alessandro Antiga, direttore marketing di Google Italy - con l'obiettivo di valorizzare, grazie a Internet, i distretti manifatturieri del nostro Paese».
«In un contesto difficile per le nostre imprese e per il lavoro - aggiunge il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - è fondamentale dare spazio alle competenze, alle idee e all'innovazione per scovare nuovi mercati, individuare nuovi modi di produrre e di commercializzare prodotti e servizi».

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