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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2013 alle ore 13:14.

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NAPOLI - Vertis, la Sgr napoletana, lancerà un nuovo fondo chiuso di venture capital con raccolta obiettivo di 60 milioni per sostenere l'avvio di start up che si occupino di economia digitale e scienza della vita, in Italia. La società napoletana avvierà la raccolta dei fondi entro giugno e conta, appena raggiunto un budget di 20 milioni, di dare avvio agli investimenti. Alcune proposte sono state già valutate e ora attendono la disponibilità di risorse.

«Il nuovo Fondo – dice Amedeo Giurazza, fondatore e ad di Vertis – dà seguito all'attività svolta negli ultimi anni con un precedente Fondo di venture capital finanziato dallo Stato. Siamo infatti convinti che esistano numerose risorse da sostenere e valorizzare, senza limitarci al territorio meridionale, ma ampliando il nostro raggio d'azione all'Italia intera».

Non basta. La stessa Sgr napoletana annuncia, davanti a una platea di numerosi operatori finanziari italiani riuniti nei giorni scorsi nel capoluogo partenopeo, un'altra iniziativa: il nuovo fondo finanzierà in primo luogo un incubatore di imprese, ampliando in questo modo l'offerta di servizi per le start up, coinvolgendo per la formazione dei manager anche l'Ipe di Napoli, scuola di alta formazione e collegio universitario legalmente riconosciuto ed operante sotto la vigilanza del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Mentre si studia anche una partnership con l'Università Federico II.

Antonio Ricciardi, direttore scientifico dell'Ipe, precisa i contorni della collaborazione: «Noi creiamo cervelli che però spesso emigrano. Vertis crea nuove imprese sopratutto nel Mezzogiorno. Vorremmo che i nostri cervelli incrociassero le loro imprese per rimanere o meglio tornare nel Mezzogiorno d'Italia».

Vertis è tra le tre Sgr vincitrici del bando del Dipartimento per l'innovazione presso la presidenza del Consiglio del luglio 2007: di un patrimonio di 25 milioni, ne ha investiti 21, creando 18 nuove imprese innovative che ad oggi contano un organico di 200 persone, ma molte di esse sono proprio ai primi passi. Tra queste 16 ormai operative tra cui la palermitana Mosaicoon con due piattaforme tecnologiche per la distribuzione e il monitoraggio di campagne pubblicitarie; mentre Glomeria ricerca, sviluppa e commercializza nuovi prodotti farmaceutici. Fiore all'occhiello un dispositivo per il trattamento di pazienti con insufficienza renale.

PromoQui, di Napoli, offre un supporto al consumatore nella ricerca di offerte speciali; e Cogisen ha realizzato un prodotto, Sencogi, che riconosce la posizione degli occhi, permettendo di migliorare la qualità delle foto digitali. Biouniversa opera nel campo della biotecnologia, e Jusp di Cagliari, mette a punto un sistema di pagamento attraverso smartphone. Plugg, anch'essa sarda, progetta, produce e commercializza accessori per Apple; mentre la calabrese Personal Factory ha realizzato una nuova macchina per malte edili. E ancora, DeRev, scommette sulla progettazione condivisa tramite web, e AppsBuilder, realizza App per smartphone, o la barese Sanseverino progetta un macchinario per la separazione dei liquidi. AutoXY è un motore di ricerca per il settore dell'auto, Blomming è una piattaforma di social e-commerce, Vivocha si occupa di customer care on line, Karalit di prove in galleria del vento. Infine LinkPass è la prima App per iPhone e Android per fare incontri via web.

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