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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2013 alle ore 06:47.

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La situazione dell'Ilva di Taranto è «grave» e il Garante per l'attuazione dell'Aia «ci ha confermato ben 11 violazioni» – dalla movimentazione dei materiali alla copertura dei nastri –, in pratica «le stesse rilevate anche dal l'Ispra, una situazione tale da suggerire il ricorso al commissariamento». A raccontare l'audizione di ieri di Vitaliano Esposito, garante per l'Aia, in commissione Industria del Senato è il suo presidente Massimo Mucchetti (Pd) convinto che applicare le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale mantenendo l'attività dell'impianto «convenga anche ai Riva».
Per quel che riguarda la tempistica del nuovo decreto salva-Ilva Mucchetti ha aggiunto invece che dare un tempo teorico massimo di 36 mesi può consentire «alla nuova amministrazione dell'Ilva il fiato necessario per eseguire opere assai complesse ed onerose». Il presidente della commissione Industria – dove mercoledì prossimo sarà ascoltato anche il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio – cita come esempio eclatante il caso della copertura dei nastri trasportatori che trasportano minerali, fonte di dispersione di polveri, qualcosa come 90 chilometri di lunghezza complessiva e di cui l'Aia ne richiede la copertura. «Il tempo concesso era inizialmente 3 mesi – ricorda Mucchetti –, ma dopo 2 mesi l'azienda ha chiesto una riformulazione del periodo di esecuzione di 3 anni: sono tempi radicalmente diversi e probabilmente uno dei due è completamente sbagliato».
Sul caso Ilva è tornato a parlare anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che da Bruxelles si è detto convinto che la situazione per gli acquirenti dell'acciaio di Taranto ora – dopo il commissariamento – «può solo migliorare». «Il problema più grosso – ha ricordato ieri Squinzi – è stato quando la magistratura ha sequestrato prodotti finiti sulla banchina del porto di Taranto. So di aziende italiane, di grandi consumatori, come Marcegaglia per esempio, che hanno dovuto considerare fonti di approvvigionamento alternative. Speriamo che adesso con la nuova situazione questo si sblocchi e che la produzione continui». Sempre da Bruxelles il commissario all'industria e vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, ha ribadito che l'Ilva va «difesa» perché è «una delle imprese più importanti in Europa».
Ieri intanto la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha definito anche la tabella di marcia del decreto varato lunedì scorso dal consiglio dei ministri: arriverà nell'aula della Camera lunedì 24 giugno per la discussione generale. Sono stati scelti anche i relatori del provvedimento che saranno Raffaele Fitto (Pdl) per la commissione Attività Produttive ed Enrico Borghi (Pd) per l'Ambiente. Ma c'è chi chiede più tempo: a cominciare da Ermete Realacci e Guglielmo Epifani, entrambi del Pd e presidenti delle commissioni nelle quali il testo sarà discusso, che ieri hanno inviato una lettera alla presidente Laura Boldrini per avere più tempo per la discussione.
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