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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2013 alle ore 06:48.

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Trasparenza per rilanciare l'edilizia Trasparenza per rilanciare l'edilizia Trasparenza per rilanciare l'edilizia Trasparenza per rilanciare l'edilizia

MILANO - Oltre alla crisi, anche la concorrenza delle imprese che si muovono ai limiti dell'illegalità. È l'allarme lanciato da Assimpredil – l'associazione dei costruttori di Milano, Monza e Lodi – che, insieme ai sindacati, si dice pronta a dare vita ad un sistema di controlli sulle aziende più severo e capillare, soprattutto nel segmento dei subappalti. L'obiettivo è recuperare quote di mercato perdute a causa della competitività illecita. «Siamo al collasso dell'economia locale legata al settore delle costruzioni e non possiamo fare finta che la disgregazione del tessuto imprenditoriale di questo territorio sia un problema solo delle imprese e dei lavoratori, è un depauperamento che fa perdere competitività a tutto il sistema», dice Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil.

De Albertis ieri ha firmato con i principali rappresentanti delle sigle sindacali milanesi (il segretario di Feneal Uil Milano Enrico Vizza, il segretario generale di Filca Cisl Milano Francesco Bianchi e il segretario generale di Fillea Cgil Milano Franco De Alessandri) una sorta di "avviso" al Comune di Milano, mettendo in evidenza quattro richieste: l'applicazione rigida del contratto dell'edilizia a chiunque faccia lavori edili, con regole uguali per tutti; la verifica concreta e l'attuazione degli impegni presi nei numerosi protocolli d'intesa sulla legalità, con la piena operatività del comitato di coordinamento per l'Alta sorveglianza sulle grandi opere; l'istituzione di un fondo alimentato da limitate percentuali dei ribassi di gara, per fnanziare il controllo sull'operato delle imprese in fase esecutiva; l'apertura di un confronto con l'amministrazione comunale per integrare gli accordi già sottoscritti con le nuove regole in fase di revisione del regolamento edilizio.

Il mondo dell'edilizia, oltre a quello dei sindacati, prova quindi a tirare le orecchie agli amministratori, chiedendo maggiori controlli per la legalità, soprattutto in riferimento a quelle tante aziende che, scartate dalle gare per dubbie caratteristiche o per eccessivi ribassi d'asta, rientrano dalla finestra con i subappalti. Si tratta per lo più, dicono i costruttori, di aziende non milanesi.
Sotto la lente c'è soprattutto il principale degli eventi, l'Expo 2015, che doveva servire come volano per il settore ma che invece sta deludendo le aspettative. Secondo quanto ricordato da De Albertis, «il 90% degli appalti e dei subappalti dei grandi lavori legati ad Expo e alle infrastrutture sono stati affidati a imprese extraterritoriali. A questo si deve aggiungere la crisi dei piccoli lavori che si misura, in primo luogo, con il crollo delle opportunità».

Qualche numero esplicativo. Nel 2012 i bandi di gara totali sono stati 631, nel 2002 erano 2.130: circa il 70% in meno. Nello stesso periodo, i bandi sotto i 500mila euro sono stati 249 contro i 1.446 del 2002, ovvero l'82,8% in meno. Più controlli, quindi, servirebbero secondo gli imprenditori del settore, a rendere più facilmente raggiungibili almeno quelle poche opportunità rimaste.
La disillusione è confermata anche De Alessandri, segreterio milanese dei lavoratori edili iscritti alla Fillea-Cgil, che ha ricordato i «70.000 posti di lavoro promessi tra edilizia e servizi si sono ridotti a poche centinaia a causa degli accordi sottoscritti e poi lasciati nei cassetti».

La proposta di Assimpredil è di utilizzare il database della Cassa edile per controllare la storia di aziende e lavoratori, da mettere a disposizione delle autorità.
Il Comune di Milano intanto sottolinea le cose già fatte. «Negli ultimi 2 mesi abbiamo aperto 21 milioni di appalti, e 95 milioni stanno per essere investiti, pur in tempi di crisi – dice l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza – E consideriamo inoltre che la norma nazionale antimafia ha aperto un'autostrada all'illegalità per i lavori sotto i 150mila euro, che non sono più tracciabili».

Rincara la dose il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris: «L'ispettorato e le Asl devono fare un salto di qualità, dobbiamo lavorare tutti insieme per sconfiggere l'illegalità. E anche le imprese devono attivare uno sforzo maggiore per comunicare fra loro, soprattutto tra Nord e Sud, pensando di cominciare a vedere come opportunità anche le riconversioni e l'housing sociale o l'affitto a prezzi calmierati. Ci aspettiamo che in questo Milano faccia da esempio».

Intanto Palazzo Marino approverà lunedì prossimo, in giunta, le nuove linee guida per le opere private, che dovrebbero entrare in vigore tra una decina di giorni. D'ora in poi i privati che costruiscono edifici dovranno assicurare anche la realizzazione di opere di interesse pubblico, per rendere praticabile la struttura (come ad esempio le fognature).
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