Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2013 alle ore 12:45.

My24
Riva Fire, Riesame dice no a dissequestro degli 8 miliardiRiva Fire, Riesame dice no a dissequestro degli 8 miliardi

I beni, le partecipazioni e i conti della società Riva Fire, la capogruppo che controlla l'Ilva di Taranto, restano sotto chiave. Stamattina il Tribunale del riesame ha infatti respinto il ricorso presentato dagli avvocati della società contro l'ordinanza con la quale lo scorso 24 maggio il gip Patrizia Todisco ha disposto un sequestro preventivo di 8 miliardi e 100 milioni di euro ai fini dell'eventuale confisca, e per equivalente, nei confronti di Riva Fire. Il magistrato, su richiesta della Procura, ha applicato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle imprese che dal 2011 è estesa anche ai reati ambientali ed ha ritenuto, sulla base della valutazione tecnica fornita dai periti dell'autorità giudiziaria, che 8 miliardi siano la somma necessaria a bonificare l'area dell'Ilva dall'inquinamento causato da anni di mancati interventi e investimenti da parte della societá.

La decisione di impugnare il sequestro era stata presa dal cda dell'Ilva nella seduta del 25 maggio, quando l'intero board, presieduto da Bruno Ferrante, si è dimesso. Di lì a qualche giorno é stato l'allora amministratore delegato dell'azienda, Enrico Bondi, anch'egli dimessosi dal cda, a firmare l'atto depositato al Riesame. Bondi, però, negli ultimi giorni si è sfilato dalla battaglia legale ed ha rinunciato al ricorso. Essendo stato nel frattempo nominato commissario dell'Ilva col decreto legge 61 del 4 giugno scorso, Bondi ha infatti ritenuto che il nuovo quadro normativo non consentisse più il mantenimento del ricorso da parte dell'azienda, anche perché su questo punto di conflitto - ricorrente per conto dei Riva e commissario scelto dal Governo a fronte delle inadempienze degli stessi Riva sull'Autorizzazione integrata ambientale - erano giá sorte molte critiche. A partire dal governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Con la decisione di oggi, quindi, resta sottoposto ai sigilli giuduziari quanto i finanzieri hanno sequestrato nei giorni scorsi tra Taranto e Milano. Molto meno però degli 8 miliardi ipotizzati: in tutto infatti le Fiamme Gialle hanno scovato solo un miliardo. Fra gli immobili finiti sotto chiave anche la foresteria dell'Ilva, la sede del Centro studi nella Città vecchia di Taranto e un campo per gli allenamenti, ubicato nel perimetro della fabbrica, e sul quale si è allenato il danese Anders Golding che a luglio scorso, a Londra, ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi nella specialità del tiro al piattello. Medaglia che il campione, allenato dal tarantino Pietro Genga (ecco spiegato il suo legame con la cittá pugliese), ha dedicato proprio agli operai Ilva di Taranto che in quei giorni stavano protestando contro il rischio di chiusura della fabbrica.
Dal sequestro del gip sono esclusi beni, impianti e quanto serve al funzionamento dello stabilimento Ilva di Taranto, per il quale, a fare da scudo e a consentirne la continuitá produttiva, c'è la legge 231 del 2012, "validata" lo scorso 9 aprile anche dalla Corte Costituzionale. Il recente decreto legge dispone tuttavia che il giudice svincoli le somme sequestrate in base alla legge del 2001 e le metta a disposizione del commissario dell'Ilva per la finalità del risanamento.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi