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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2013 alle ore 18:42.

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Nuovo accordo tra Abi e imprese per garantire il credito alle pmi

Nuova moratoria per il credito alle pmi. È stato firmato oggi a Roma dall'Abi e dalle associazioni d'impresa italiane, tra le quali Confindustria e Rete Imprese Italia, un accordo che prevede interventi finanziari a favore delle piccole e medie imprese: dalla sospensione per 12 mesi della quota capitale della rata di mutuo, all'allungamento della durata dei finanziamenti in misura maggiore rispetto al precedente accordo del febbraio del 2012. Ulteriori facilitazioni sono previste per le imprese che si ricapitalizzano.

Per quanto riguarda le operazioni di sospensione dei finanziamenti, l'intesa prevede la sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e quella per 12 o 6 mesi della quota capitale prevista nei canoni di leasing "immobiliare" e "mobiliare". Possono essere ammesse alla sospensione le rate dei mutui e delle operazioni di leasing finanziario delle imprese che non abbiano già usufruito di analogo beneficio concesso in base alle "Nuove misure per il credito alle Pmi" del 28 febbraio 2012. È dunque possibile sospendere nuovamente finanziamenti già sospesi con l'avviso comune del 3 agosto 2009. Si può anche sospendere le operazioni di apertura di conto corrente ipotecario con un piano di rimborso rateale. Le operazioni di sospensione sono realizzate allo stesso tasso d'interesse previsto dal contratto originario.

È poi prevista la possibilità di allungare la durata dei mutui, in misura maggiore rispetto al precedente accordo; di spostare in avanti fino a 270 giorni le scadenze del credito a breve termine per esigenze di cassa con riferimento all'anticipazione di crediti certi ed esigibili; di allungare per un massimo di 120 giorni le scadenze del credito agrario di conduzione. Possono essere ammessi alla richiesta di allungamento i mutui che non abbiano beneficiato di analoga facilitazione ai sensi dell'accordo per il credito alle Pmi del 16 febbraio 2011 e dell'accordo "Nuove misure per il credito alle Pmi" del 28 febbraio 2012, mentre possono essere ammessi all'allungamento anche i mutui sospesi al termine del periodo di sospensione.

Sul fronte delle operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività, per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale le banche si impegnano a valutare la concessione di un finanziamento proporzionale all'aumento dei mezzi propri realizzati dall'impresa. All'interno del nuovo accordo è, inoltre, individuata una serie di temi strategici di interesse comune per favorire lo sviluppo delle relazioni banca-impresa, in relazione ai quali le parti firmatarie concordano sull'opportunità di definire nei prossimi mesi nuove e specifiche intese e di avanzare al Governo e alle altre Istituzioni competenti proposte condivise.
Da ultimo, per consentire alle banche e agli intermediari finanziari aderenti di adeguare le proprie procedure in relazione alle operazioni previste dal nuovo accordo, il periodo di validità dell'accordo del febbraio 2012, "Nuove Misure per il Credito alle Pmi", è stato prorogato al 30 settembre 2013.

Ad oggi, con l'iniziativa in corso riguardante le "Nuove misure per il credito alle Pmi", secondo i dati più aggiornati a maggio 2013, le banche hanno sospeso 95.435 finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260.000 dell'Avviso comune scaduto il 31 luglio 2011), pari a 29,5 miliardi di debito residuo (in aggiunta ai 70 miliardi dell'Avviso comune) con una liquidità liberata di 4,1 miliardi (oltre ai 15 miliardi di euro con l'avviso comune).

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