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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2013 alle ore 06:55.

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TORINO
Un accordo che vale 1,1 miliardi di risorse per le Pmi piemontesi: Confindustria Piemonte e Intesa Sanpaolo hanno siglato l'accordo per facilitare l'accesso al credito. «Siamo in una nuova fase delicata nei rapporti tra imprese e credito» ha sottolineato Gianfranco Carbonato, presidente degli industriali piemontesi. «Una situazione che è nei fatti se si guardano i dati della Banca d'Italia, con un calo dei prestiti in Piemonte dell'1,1% nel 2012 e un picco negativo per il manifatturiero, dove la contrazione è stata del 4,8%». Trend che prosegue nei primi mesi del 2013, con un calo dell'1,8% e sofferenze aumentate del 15%, «da qui l'importanza del rinnovo dell'accordo con Intesa per il quarto anno di fila, partito come sostegno alla liquidità e che si è arricchito con strumenti a sostegno dell'innovazione, della ricerca, dell'internazionalizzazione». Con un occhio alle start up grazie a "AdottUp": «Il sistema di Piccola Industria di Confindustria – ha sottolineato il presidente Vincenzo Boccia – conta 155mila associati. Se ogni Pmi adottasse una start up cambieremmo radicalmente il paese».
Il direttore generale di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha snocciolato le cifre: «Il totale crediti in Italia è sceso da 310 mld a dicembre 2010 a 308 a marzo 2013. Nello stesso periodo gli impieghi a Pmi e famiglie sono cresciuti da 227 a 233 mld mentre le erogazioni da luglio 2011 a maggio 2013 sono state pari a 41 mld, segno che il nostro impegno per il sostegno all'economia è confermato». Nell'ambito dell'accordo poi, Intesa ha censito «3.200 imprese con conti in ordine e finanziabili – ha sottolineato Antonio Nucci, direttore regionale di Intesa per Piemonte, Ligura e Vda –, nelle prossime settimane le contatteremo per promuovere investimenti. Altre 1.500 imprese sono nelle condizioni di potersi irrobustire sui mercati esteri».
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