Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2013 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 09 luglio 2013 alle ore 13:23.

My24
Governo, Squinzi: teniamolo da conto, va nella giusta direzione

L'Esecutivo va tenuto da conto perché va nella giusta direzione. Il governo Letta «é l'unico che abbiamo ed é meglio che ce lo teniamo da conto». Lo ricorda, parlando all'assemblea degli imprenditori di Caserta, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. «Se avesse dei problemi, non so come ne verremo fuori - aggiunge - trovo giusto il metodo di fare l'inventario dei problemi. Adesso stanno cominciando a dare delle soluzioni. Anche se tutto quello fatto finora non é sufficiente, va nella direzione giusta. Questi passi andranno ampliati e accelerati».

Il problema è che «la politica non ha sensazione della situazione dell'economia reale». «Noi dal 2007 ad oggi abbiamo perso 9 punti del Pil - sottolinea - abbiamo perso volumi nel settore manifatturiero e distrutto il 15% della capacità produttiva. Verso la fine di questo anno ci sarà un cambiamento di tendenza, con evoluzione del Pil. Ma senza mettere mano al Paese, sarà lo 0,4/0,5% e non si creeranno posti di lavoro». «Come imprenditore - continua Squinzi - rimango fermo nell'idea che possiamo anche rinunciaare a incentivi che non ribalteranno la situazione».

In mattinata Squinzi, in audizione in commissione Politiche Ue della Camera, ha chiesto un'unione bancaria a livello europeo che possa allentare la stretta al credito alle aziende. «Riteniamo quanto mai urgente realizzare in tempi rapidi una vera e propria Unione bancaria, in modo da ridurre la crescente frammentazione finanziaria che sta penalizzando soprattutto le condizioni di accesso al credito delle nostre Pmi», ha affermato . Per agganciare la crescita, l'Unione Europea è troppo timida. Il rimbalzo di fine anno del Pil non creerà occupazione: «Ci sarà a fine anno un effetto rimbalzo dello 0,3-0,4% per il 2014, questa è la nostra stima, ma crediamo di non sbagliarci nell'affermare che questo balzo non creerà occupazione mentre noi abbiamo un disperato bisogno di nuova occupazione».

Sui giovani dalla Ue solo una prima risposta
«Il rilancio della crescita e dell'occupazione - ha ricordato Squinzi - sono stati il piatto forte dell'ultimo Consiglio europeo. Negli accordi raggiunti intravediamo il tentativo, per noi ancora troppo timido, di rafforzare la politica economica a livello europeo, per produrre sviluppo e nuovi posti di lavoro». Ma, ha aggiunto il leader degli industriali, per i giovani servono riforme più che incentivi. «Non é dando un incentivo, anche consistente, che si riesce a stimolare in modo duraturo l'occupazione giovanile o l'imprenditoria giovanile - ha affermato -. Noi siamo per una visione più complessiva, di ritrovare la crescita nel Paese».

Crisi: l'Italia paga un prezzo alto
«L'Italia - ha ricordato il numero uno di Viale dell'Astronomia - sta pagando un prezzo molto alto alla doppia, profonda e lunga recessione». «Mantenere in ordine i conti pubblici é indispensabile - ha osservato Squinzi - ma il rigore dei conti deve essere perseguito in stretto collegamento con un percorso di sviluppo che va intrapreso a livello europeo, con un forte coordinamento fra tutti gli Stati membri. Da questo punto di vista é senz'altro una buona notizia l'uscita dell'Italia dalla procedura di deficit eccessivo perché questo potrà dare al Governo margini di flessibilità in più nella definizione degli strumenti di rilancio dell'economia».

Meno incentivi, preferibile taglio cuneo fiscale
Secondo Squinzi contro la crisi «occorre puntare sull'alleggerimento della pressione fiscale, l'Italia ha il cuneo fiscale sul lavoro più elevato tra i Paesi area Ocse ad eccezione del Belgio». Oltre ai pagamenti dei debiti Pa, serve «un intervento forte sul costo lavoro di defiscalizzazione e di decontribuzione per recuperare 10 punti di slittamento rispetto agli altri Paesi Ue».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi