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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2013 alle ore 18:41.

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Ilva Taranto, Camera approva decreto legge su commissariamento

Via libera al decreto legge sul commissariamento dell'Ilva. Oggi pomeriggio la Camera ha approvato il provvedimento con 299 voti favorevoli, quelli della maggioranza. Il provvedimento passa adesso al Senato per la definitiva conversione in legge. Il decreto, varato dal Governo lo scorso 4 giugno a fronte delle inadempienze dell'Ilva nell'attuazione dell'Autorizzazione integrata ambientale, delle dimissioni del cda dell'azienda e del sequestro preventivo del gip di Taranto per 8 miliardi sui beni della capogruppo Riva Fire, é stato ampiamente modificato dalle commissioni Attivitá produttive e Ambiente della Camera e nella nuova versione é stato poi approvato dall'assemblea di Montecitorio. In chiusura di dibattito, oggi pomeriggio, Ermete Realacci, del Pd, presidente della commissione Ambiente della Camera, ha parlato di lavoro "molto complesso" evidenziando il raccordo che c'é stato nel confronto parlamentare tra Governo e commissioni. Realacci l'ha definito un provvedimento "straordinario e innovativo" perché non solo interviene rispetto ad una situazione di emergenza ma soprattutto perché, per la prima volta, dispone che possa esserci un commissariamento per un'impresa che commette gravi violazioni ambientali con conseguenze per la salute pubblica. Da rilevare che il 4 giugno il Consiglio dei ministri, oltre a varare il decreto, ha anche nominato Enrico Bondi, giá ad dell'azienda, commissario dell'Ilva. A Bondi si é in seguito affiancato come sub commissario Edo Ronchi, ex ministro dell'Ambiente. La nomina di Ronchi é avvenuta con decreto del ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando.

Le novitá del decreto
Il decreto legge numero 61 dal titolo "Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro in imprese di carattere strategico nazionale" si applica all'Ilva di Taranto e agli altri stabilimenti dell'Ilva, ovvero Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e Patrica, ma vale per tutti gli altri complessi industriali che dovessero trovarsi in una situazione analoga. Le imprese ritenute "strategiche" per l'economia nazionale dovranno avere 1.000 dipendenti e non piú 200, come indicato nel testo originario. L'accertamento delle contestazioni ambientali dell'impresa viene effettuato dall'Ispra insieme all'Arpa della regione interessata ma preceduto da un contradditorio con l'impresa stessa. Le norme si possono applicare anche a stabilimenti che abbiano il personale in cassa integrazione almeno da un anno, nonché, oltre alla societá, come nel caso dell'Ilva, anche al singolo ramo di impresa o al singolo stabilimento. Si dispone poi che le somme oggetto di sequestro penale - ed é proprio il caso dell'Ilva di Taranto - siano svincolate dal giudice competente per le finalitá della bonifica. Il commissariamento vale per 12 mesi, prorogabili di altri 12 e sino ad un massimo di 36 mesi. Nel piano delle misure ambientali é coinvolta la regione interessata. Fra gli emendamenti presentati e approvati, quello che libera dal Patto di stabilitá le prime somme destinate alla bonifica dell'area di Taranto esterna alla fabbrica siderurgica.

Ilva Taranto, tre leggi in meno di un anno
A riprova che l'Ilva di Taranto sia un caso rilevante, con ripercussioni sull'intera filiera dell'acciaio e sull'economia nazionale, c'é il fatto che in meno di un anno il Governo ha approvato ben tre decreti legge che hanno al centro l'acciaieria piú grande d'Europa e l'inquinamento da essa provocato. Inquinamento che ha spinto a luglio dello scorso anno la Magistratura di Taranto a mettere sotto sequestro gli impianti dell'area a caldo - cokerie, altiforni e acciaierie - e ad arrestare i vertici societari e dirigenziali con l'accusa di disastro ambientale. Il primo provvedimento nasce tra fine estate e autunno del 2012 ed é il dl 192 successivamente convertito nella legge 171. É la legge sulla bonifica del sito di Taranto con una dotazione complessiva di oltre 300 milioni di euro, di cui 119 per la bonifica vera e propria del rione Tamburi di Taranto, il piú esposto all'inquinamento dell'Ilva, del Mar Piccolo e del vicino comune di Statte. A dicembre arriva poi il decreto legge 207, che prevede la prosecuzione dell'attivitá produttiva dell'Ilva per consentire il risanamento degli impianti, nonché la commercializzazione dei prodotti realizzati prima del decreto stesso. Questo provvedimento diverrá poi la legge 231, conosciuta anche come legge "Salva Ilva", oggetto di un durissimo scontro con i giudici di Taranto che hanno avanzato alla Corte Costituzionale una serie di eccezioni di incostituzionalitá. La Consulta in aprile ha respinto le eccezioni e ritenuto costituzionale la legge. Infine, a fronte del nuovo precipitare degli eventi, si arriva al terzo decreto legge, il numero 61 che oggi ha ricevuto il primo ok della Camera.

Aia, l'Ilva chiede di rivedere i tempi
"Rivedere e riallineare i tempi dell'Aia". É la richiesta che ha avanzato oggi pomeriggio il sub commissario dell'Ilva, Edo Ronchi, nel vertice presieduto dal ministro Andrea Orlando con gli enti locali di Taranto e la Regione Puglia. Il commissario Enrico Bondi ha detto che l'azienda é in ritardo su alcuni adempimenti, come, ad esempio, la copertura dei nastri trasportatori, ma ha anche invitato considerare che i commissari si sono insediati da pochissime settimane. Per Bondi, inoltre, l'Aia ha anche una sua complessitá realizzativa. Basti pensare, ha aggiunto, alla progettazione delle ampie campate da 200 metri che dovranno sorreggere la copertura dei parchi minerali. O al fatto che non é tecnicamente possibile coprire in tre mesi, a partire da ottobre scorso, 90 chilometri di nastri trasportatori. Sui parchi minerali, dove sono stoccate le materie prime, Ronchi ha poi annunciato che l'azienda intende affidare i lavori entro fine agosto ma prima occorrerá risolvere il problema del deposito dei terreni che saranno smossi a seguito degli stessi lavori. Si tratta di terreni contaminati. L'Ilva ha anche annunciato che stamattina ha avuto un confronto con la societá di consulenza Mc Kinsey a proposito dell'intervento delle banche a sostegno dell'Aia. I costi dell'Aia sono stati cosí valutati: 1,8 miliardi per l'ammodernamento dell'area a caldo, 300 milioni per discariche e acque di scarico, 750 milioni per le manutenzioni. Il ministro Orlando ha invece rimarcato l'importanza dell'Aia e detto che attraverso questa strada passano la sostenibilitá del siderurgico e il risanamento dell'area di Taranto. "Noto oggi un clima diverso - ha detto Orlando - nel senso che l'assetto commissariale dell'Ilva é determinato a portare avanti l'attuazione dell'Aia. Dobbiamo recuperare i ritardi ma trovare anche soluzioni condivise per i problemi ancora aperti".

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