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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2013 alle ore 08:39.

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GROSSETO
Prime condanne per i 32 morti nel naufragio della Costa Concordia al Giglio. La sentenza è stata letta ieri alle parti dal giudice dell'udienza preliminare Pietro Molino nel Teatro Moderno di Grosseto. Con la decisione del gup sono stati confermati tutti i patteggiamenti per i 5 coindagati con il comandante Francesco Schettino: Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Gli ufficiali in plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica e il timoniere Jacob Rusli Bin sono stati condannati anche per naufragio colposo.
La condanna più alta patteggiata per il disastro della Costa Concordia è per il capo dell'Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, a 2 anni e 10 mesi. L'hotel director della Costa Concordia Manrico Giampedroni ha patteggiato invece 2 anni e 6 mesi. L'ufficiale in plancia Ciro Ambrosio ha avuto 1 anno e 11 mesi, l'altro ufficiale Silvia Coronica 1 anno e 6 mesi, il timoniere Jacob Rusli Bin 1 anno e 8 mesi. «Si consideri che la scelta di navigare in estrema vicinanza alla linea di costa» dell'isola del Giglio «è individuata nelle indagini come conseguenza di una decisione assunta da altro soggetto (oggetto di separato processo) che aveva in quel dato momento la titolarità formale ed effettiva del comando della nave». Così Molino ha motivato i patteggiamenti. Il naufragio, avvenuto il 13 gennaio 2012, coinvolse 4.229 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Perirono 32 persone, di due non sono ancora stati trovati i corpi. Centinaia furono i feriti e ingenti i danni causati dalla manovra che fece finire la nave contro gli scogli dell'isola del Giglio.
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