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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2013 alle ore 20:14.

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Il Trentodoc apre una breccia sul mercato internazionale. L'anno scorso le vendite all'estero di Ferrari sono balzate del 25%. In Svezia hanno scoperto il Ferrari Brut dopo l'arrivo sugli scaffali dei 300 negozi del monopolio svedese. Un lavoro faticoso e in salita quello delle bollicine del metodo classico, ma efficace a giudicare dai buoni risultati maturati in Germania, Giappone e Stati Uniti.

Oggi l'export è salito al 13% del fatturato – precisa Matteo Lunelli, 38 anni, presidente delle Cantine Ferrari – e nel primo semestre del 2013 è cresciuto a due cifre. E siamo ancora in fase d'investimento: stiamo costruendo una rete di distribuzione mondiale e spingiamo al massimo sul concetto di qualità-sostenibilità: uve di eccellenza, senza diserbanti, erbicidi o acaricidi».

Lo spumante italiano riscuote grande successo nel mondo anche se si tratta di bollicine a prezzi contenuti, per lo più Prosecco e Asti. C'è spazio anche per le bollicine d'eccellenza? «Lo stiamo dimostrando – ribadisce Lunelli – nel primo semestre abbiamo realizzato anche un fatturato in Cina: mezzo milione di euro. Piccolo ma crescerà. Sullo spazio non ci sono dubbi: il Trentodoc rappresenta appena 20 milioni di bottiglie contro le 300 dello champagne. Proponiamo un prodotto che esprime lo stile italiano».

Ferrari sulla passerella
E recentemente il mercato americano sembra accorgersi sempre di più della bollicina trentina. «Wine Spectator, la più autorevole rivista di vino internazionale - sottolinea Lunelli - propone Ferrari nel proprio Grand Tour e lo ha incluso nel "Best of Italy tasting", unica bollicina fra i migliori dieci vini italiani».

L'imprenditore si sforza di associare il suo Ferrari allo stile e al lusso dei prodotti italiani. E infatti nel glamour degli eventi newyorkesi le bollicine della cantina trentina hano preso parte alla mostra dedicata a Miuccia Prada anche dal Metropolitan Museum. Ferrari è stato presente anche al MoMa, il Museo di Arte Moderna di New York, e in diversi eventi di altri brand del made in Italy nella moda e nel design.

La famiglia Lunelli ha in costruzione anche un progetto di respiro internazionale, ora sperimentato in Italia. «Lavoriamo - aggiunge il presidente - sul concept dei Ferrari Spazio Bollicine cioè luoghi dove sperimentare modi nuovi di vivere le bollicine. Si è presentato il rinnovato Spazio Bollicine sulla piazzetta di Madonna di Campiglio e poi un nuovo locale all'aeroporto di Roma Fiumicino. Intendiamo proporre questo progetto anche in altri aeroporti nel mondo».

Italia depressa
In Italia però continua la fase discendente dei consumi, specie nella ristorazione. L'anno scorso è esploso il fenomeno del trading down: champagne in picchiata e spumanti metodo charmat più economici in salita. Nella gdo Ferrari si è ritagliata una quota, a valore, dell'8,4%. L'export però non è in ancora grado di compensare il calo interno: nel bilancio 2012 i ricavi sono planati da 56 a 49,4 milioni e gli utili da 8,7 a 5 milioni. La generazione di cassa però ha permesso di azzerare il debito, anzi la posizione finanziaria netta è positiva per 4,7 milioni. Inoltre la società è una sorta di banca: vanta un patrimonio netto di 102 milioni.

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