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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2013 alle ore 06:49.

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MILANO
Dopo mesi di annunci, ecco la tanto attesa stretta di Agcom sulla pirateria online. Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato ieri uno schema di regolamento per la tutela del diritto d'autore in rete.
Nel mirino non ci sono né i singoli utenti "downloaders", né il "peer-to-peer" casalingo. Lotta senza quartiere invece alle violazioni del copyright con fini di lucro e alla pirateria "massiva", con l'intento di fare, per quanto possibile, terra bruciata attorno ai siti che permettono di scaricare musica, video e altri contenuti in barba al copyright. E l'approvazione è stata all'unanimità. «Sono particolarmente soddisfatto – afferma il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani – perché il provvedimento che abbiamo adottato oggi cade a un anno esatto dal nostro insediamento al vertice dell'Autorità ed è stato adottato in uno spirito di unità, coesione e massima trasparenza in seno al collegio». Certo, il presidente dell'Authority non può non essere consapevole che quello di ieri «non è il passaggio finale, ma una tappa di un processo che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi in un opera di ascolto e di confronto con tutti gli stakeholder, per mettere a punto gli strumenti più appropriati per affrontare un fenomeno complesso e che si caratterizza per una evoluzione continua e rapidissima».
Il testo approvato ieri sarà in consultazione per 60 giorni e trasmesso alla Commissione europea per il parere. Si punta all'approvazione definitiva entro novembre con entrata in vigore prevista a febbraio. Il tutto chiudendo un capitolo iniziato già sotto la precedente Autorità, guidata da Corrado Calabrò. Lo scorso anno l'Agcom al termine del mandato si era però fermata a un passo dall'adozione del regolamento. La nuova Authority si è così trovata fra le mani una patata resa fin troppo bollente dal contrasto insanabile tra chi teorizza la libertà del web a ogni costo e chi invece chiede un riconoscimento del valore del proprio lavoro. Non solo. All'Agcom sono anche arrivare richieste in ordine sparso di fare un passo indietro, in attesa di un intervento organico del Parlamento sulla normativa.
«Agcom condivide senz'altro l'auspicio di un intervento del Parlamento», spiega Francesco Posteraro, commissario Agcom relatore del provvedimento insieme con Antonio Martusciello. «Intanto – aggiunge Posteraro – l'Agcom intende portare a termine il cammino intrapreso, con un intervento che poggia sul convincimento che la lotta all'illegalità debba muovere innanzitutto da azioni positive, come la promozione dell'offerta legale e l'educazione dei consumatori. È ovvio che resta necessario il ricorso a misure volte alla repressione degli illeciti».
Su questo fronte c'è da fare un'importante specifica. Agcom infatti non agirà d'ufficio, ma solo su segnalazione di "soggetti legittimati" che dovranno preliminarmente rivolgersi al gestore della pagina internet per chiederne la rimozione. Nel caso in cui la richiesta non andasse a buon fine si potrà bussare alla porta dell'Autorità. Il cui intervento potrà concludersi in 45 giorni (o 10 nei casi di procedimenti abbreviati). In caso di accertata violazione l'esito consisterà nell'emanazione di un ordine rivolto agli Internet service provider di rimuovere i contenuti o disabilitarne l'accesso.
Lo schema di regolamento messo in consultazione non si risolve tuttavia in un mero elenco di misure repressive. È prevista infatti l'istituzione di un Comitato tecnico (presieduto dal segretario generale dell'Autorità e composto, tra gli altri, dai rappresentanti di consumatori, autori, produttori, nonché Siae, polizia postale, sezioni specializzate della presidenza del Consiglio e della Guardia di finanza) con il compito di «sviluppare forme di autoregolamentazione, di monitorare l'applicazione del regolamento» e di formulare proposte di aggiornamento, per un dispositivo che diventa così in progress.
Positivi i commenti degli addetti ai lavori. «Mi sembra che lo schema contenga tutti i presupposti per una seria, efficace e non invasiva azione di contrasto alla pirateria online che consentirebbe l'inizio di una nuova era nello sviluppo dell'offerta legale di contenuti digitali», ha commentato il presidente di Confindustria cultura, Marco Polillo. «Oggi, con un mercato della musica online che sfiora in Italia il 40% e con un'offerta sempre più vasta è fondamentale colpire la concorrenza parassitaria di portali abusivi e su questo principio l'azione di Agcom potrà essere efficace», ha detto il presidente Fimi (Federazione industria musicale italiana) Enzo Mazza. «Abbiamo accolto favorevolmente la notizia dell'approvazione del regolamento sul diritto d'autore da parte dell'Agcom, che ha mantenuto quanto promesso nei mesi scorsi», ha detto Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale della Fapav, Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali.
@An_Bion
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