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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 06:48.
TORINO
A pochi metri dal cantiere di Chiomonte, il presidio dei No Tav, che si è spostato a ridosso dell'area dei lavori, in zona Gravella, vicino alla centrale elettrica. Dentro le reti, i lavori per assemblare la fresa che continuerà lo scavo per il tunnel della Maddalena, sette chilomentri in tutto, perpendicolare al futuro tunnel di base per quattro chilometri, poi parallelo. Il campeggio del Movimento No Tav si è spostato da Venaus a Chiomonte, così come tutte le iniziative del presidio, dalle riunioni organizzative alle assemblee, in vista della manifestazione del 14 agosto. Ieri sera in 70 hanno occupato la A32, all'altezza di Chianocco, per controllare il passaggio di mezzi. «Il metodo che utilizza il movimento – scrivono gli attivisti sul sito Notav.info – è lo stesso dei sondaggi, alta sorveglianza e disponibilità alla mobilitazione immediata nel caso in cui dovessero esserci trasporti diretti al Cantiere».
Il campeggio ha ripreso la posizione dell'anno scorso, dove c'era la baita poi abbattuta a novembre. Una posizione utile per osservare i lavori, l'arrivo di materiali e il montaggio della talpa che entrerà in funzione nelle prossime settimane. Una modalità di scavo che l'associazione Pro Natura definisce penalizzante «in caso di rocce soggette a deformazioni e venute d'acqua». E dopo la visita a Chiomonte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, Marco Scibona, Laura Castelli e Ivan Della Valle hanno annunciato di voler segnalare «le anomalie riscontrate nel cantiere al procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli». La Procura sta indagando sul reato di attentato per finalità terroristiche o di eversione a carico di una dozzina di attivisti, raggiunti la settimana scorsa da avvisi di garanzia per gli attacchi del 10 luglio.
Ieri, ancora minacce al senatore Pd Stefano Esposito: «Che fossi "poco simpatico" ad anarchici e presunti estremisti di sinistra mi era noto – commenta Esposito su Facebook – ora sono "nel mirino" anche degli estremisti di destra».
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