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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 06:47.

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ROMA
L'iter della Torino-Lione prosegue anche fuori dalle aule dei Parlamenti, italiano e francese.
«Il progetto definitivo – spiega Mario Virano, presidente della commissione intergovernativa – è attualmente all'esame della Conferenza dei servizi. La Regione ha presentato le osservazioni, che sono in fase di vaglio e recepimento». Il termine di questa fase è previsto entro l'autunno: il progetto potrà così passare al vaglio del Cipe, per l'ok definitivo. E, nel 2014, potrà aprirsi la fase di gara.
A Chiomonte proseguono i lavori del tunnel geognostico ed esplorativo, rispetto alla futura galleria di base. La fresa per lo scavo meccanizzato è stata consegnata, in cantiere, e sarà montata nelle prossime settimane. «L'imbocco della galleria – spiega Rettighieri – è stato realizzato in tradizionale. Siamo arrivati a completare circa 210 metri.
L'attacco della talpa è previsto a 240 metri, ma potrebbe anche avvenire prima, a seconda delle necessità e di come si svolgeranno le operazioni di assemblaggio della fresa».
Il cantiere è stato visitato, venerdì 2 agosto, da una delegazione di due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Laura Castelli e Ivan della Valle, insieme all'eurodeputato Gianni Vattimo, che hanno parlato di «gravi irregolarità e totale inosservanza delle prescrizioni del Cipe», organo a cui gli stessi riferiranno.
Sotto l'aspetto dei finanziamenti, dopo la decisione del Governo di stornare circa 600 milioni dal finanziamento già messo a Bilancio per la tratta internazionale della Tav, per poter chiudere i conti del decreto del fare, «c'è – conclude Virano – un impegno formale del l'Esecutivo a ripianare le risorse sottratte e a proseguire a spron battuto per il cammino dell'opera».
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