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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 06:49.

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SIRACUSA
Altro passo avanti in direzione del rafforzamento del sito di Priolo (Siracusa) di Versalis, l'ex Polimeri Europa controllata da Eni. L'azienda ha siglato un accordo di partnership strategica con Neville Venture, joint venture tra le società americane Neville Chemical, produttore di resine sintetiche, e Gtc, società di ingegneria e tecnologia nel settore chimico, della raffinazione e del gas. L'accordo siglato ieri prevede, tra le altre cose, la produzione a Priolo di resine idrocarburiche e un accordo di licenza relativo alle materie prime destinate alla produzione delle resine stesse. Si tratta di produzioni ad alto valore aggiunto grazie al riutilizzo dei derivati delle lavorazioni precedentemente non valorizzati, così come previsto dal piano strategico di Versalis presentato un paio di mesi fa (previsti investimenti per 400 milioni in quattro anni): le nuove produzioni sono ritenute sinergiche in particolare con il business degli elastomeri e che saranno destinate a settori applicativi specialistici come quelli degli adesivi, degli inchiostri, delle vernici e delle gomme.
«Questa nuova partnership con Neville Venture non è che una ulteriore conferma della reputazione che Versalis ha conquistato e sta sempre più consolidando nel settore chimico a livello mondiale grazie anche alla credibilità di un Piano di rilancio che ne fa una società affidabile e innovativa – commenta Daniele Ferrari, amministratore delegato di Versalis –. Il successo delle nostre iniziative strategiche è avvalorato dall'interesse che società come la Neville Venture, leader americano nel settore, decide di investire in Sicilia attraverso Versalis in un momento in cui il mercato mondiale converge prevalentemente verso l'Asia o il Medio Oriente. Grazie a questa nuova partnership, conquistiamo il primato di unico produttore di resine idrocarburiche in Italia e uno dei primi in Europa dove il podio rimane nostro anche se dividiamo il mercato con altri due produttori».
Intanto arriva per l'Eni e per il suo amministratore delegato Paolo Scaroni il riconoscimento «della capacità di navigare in territori spinosi». Lo si legge in un articolo dell'International Herald Tribune (dal titolo «Non è l'Eni a frenare l'Italia») secondo cui le agenzie di rating hanno fiducia nell'operato dell'amministratore delegato di Eni: «Un rating migliore (di quello italiano, ndr) per il gruppo energetico italiano Eni - si legge - dimostra la fiducia nelle capacità del suo amministratore delegato. Qualsiasi futuro downgrade di Eni rifletterebbe più probabilmente le preoccupazioni sull'Italia che sul business del gigante petrolifero».
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