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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2013 alle ore 06:48.

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TORINO
Sarà nel palazzo dell'ex Anas di Torino, non distante dalla nuova stazione di Porta Susa, avrà fino a 80 addetti, di cui 40 in distacco da altre amministrazioni pubbliche. Per Torino, ospitare la sede dell'Authority dei Trasporti è, insieme, una occasione e un riconoscimento. «La città rappresenta l'area di maggior sviluppo per i trasporti e per la logistica nei prossimi anni» sottolinea Licia Mattioli, presidente dell'Unione industriale di Torino. «Da un lato l'Alta velocità Torino-Lione, una delle principali infrastrutture in realizzazione, dall'altro – aggiunge Mattioli – il progetto della piattaforma logistica del Nord-Ovest, che vede protagonista il Piemonte, con Liguria e Lombardia, per rafforzare la logistica e l'intermodalità delle merci nel quadrante occidentale del paese. A questo si aggiunga il fatto che, grazie a Politecnico, centri ricerche Telecom, Fiat, Gm, Magneti Marelli, ci sono le competenze per sviluppare studi e approfondimenti sull'applicazione della normativa europea in tema di trasporto».
Di conferma del ruolo strategico di Torino nelle politiche nazionali e internazionali per la mobilità parla anche il sindaco di Torino, e presidente dell'Anci, Piero Fassino. Certo, la scelta di Torino e la volontà di evitare il meccanismo delle doppie sedi e delle sedi di rappresentanza romana sposta l'asse sui territori. E questo peserà, ad esempio, in fase di selezione del personale in distacco presso l'Authority.
Di un'Authority per il settore Trasporti si parla dal 1995, l'istituzione vera e propria è arrivata con il Decreto Salva Italia (Dl 201/2011), a cui è seguiro il Decreto sulle liberalizzazioni (1/2012). Ieri il via libera del Senato al Decreto del Fare con l'emendamento che riconosce Torino come futura sede. Un progetto a cui gli industriali piemontesi lavorano da almeno un triennio, e che ha registrato una accelerazione a luglio scorso, con la proposta avanzata dagli industriali torinesi al ministro dello Sviluppo economico Zanonato di istituire l'Authority a Torino, seguita dall'iniziativa bipartisan di deputati e senatori piemontesi e infine dalla presentazione dell'emendamento.
«L'Authority funzionerà – spiega Mino Giachino, ex sottosegretario e responsabile trasporti nel Pdl Piemonte – grazie ad uno stanziamento iniziale di 5 milioni e poi attraverso un meccanismo di autofinanziamento, grazie ai contributi che saranno versati dai soggetti interessati». Dunque le aziende del trasporto locale, Ntv, Trenitalia, Autostrade e così via. La legge prevede un contributo «in misura non superiore all'uno per mille del fatturato derivante dall'esercizio delle attività svolte nell'ultimo esercizio».
Nel dibattito interno alla Commissione Trasporti del Senato è emersa la volontà di avviare l'Authority entro dicembre con una dotazione iniziale di 40-50 persone e di rispettare il budget dei 5 milioni all'anno per il funzionamento della macchina. A capo della quale, il mese scorso, il Governo ha nominato Andrea Camanzi, come presidente, Barbara Marinali e Mario Valducci come consiglieri. «Nomine che sono state ratificate – spiega Stefano Esposito, senatore del Pd – dalle commissioni Trasporti di Camera e Senato la scorsa settimana. A settembre comincerà la selezione del personale, abbiamo chiesto come commissione di poter vigilare sui criteri per la scelta dei funzionari in distacco e affinché la selezione del personale da assumere sia basata sulle competenze». Istituzioni locali e sistema confindustriale dovranno avviare il lavoro per confermare la sede dell'Authority. «Come Confindustria Piemonte – sottolinea il direttore Paolo Balistreri – lavoriamo da anni al progetto di un'Authority Trasporti a Torino. Alla luce del progetto di una piattaforma logistica integrata per il Nord-Ovest, si potranno sperimentare nuove forme di liberalizzazione e innovare, ad esempio, le procedure doganali».
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I NUMERI
5 milioni
Il funzionamento
Si tratta dello stanziamento iniziale per il funzionamento dell'Authority, che si manterrà grazie al contributo dei gestori delle infrastrutture e dei servizi «regolati», che verseranno un contributo annuale fino all'uno per mille del fatturato.
80 addetti
Personale
L'Authority potrà avere fino a 80 addetti, per metà in distacco rispetto ad altre amministrazioni pubbliche, per metà invece assunti ex novo.

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