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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2013 alle ore 15:56.

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ROMA - Semaforo verde dal ministero dell'Economia all'immissione in ruolo, dal prossimo settembre, di 11.268 docenti. Ok anche all'assunzione di 672 presidi (557 dirigenti vincitori del vecchio concorso 2011 e 115 trattenimenti in servizio); mentre per ora rimane sospesa (come accaduto lo scorso anno) l'autorizzazione per il contingente di personale tecnico-amministrativo (gli Ata) da stabilizzare prima dell'avvio del prossimo anno scolastico, il 2013/2014.

Il ministero dell'Istruzione ha chiesto di assumere a settembre 3.730 Ata; ma il Tesoro ha preteso chiarimenti, sollecitando il dicastero di Viale Trastevere a una ulteriore verifica dei posti effettivamente disponibili (e quindi da coprire a tempo indeterminato) alla luce dell'eventuale passaggio nei ruoli amministrativi del personale docente dichiarato inidoneo all'insegnamento, previsto dal dl 95 del 2012, ancora però non attuato (e con alcune proposte in parlamento che puntano alla cancellazione secca della disposizione).

Le assunzioni per il prossimo anno scolastico scontano, come prevedibile, gli effetti della riforma delle pensioni targata Monti-Fornero: a settembre 2012 furono infatti autorizzati e immessi in ruolo 21.112 docenti; e oltre 1.200 presidi. Numeri, quest'anno, impossibili da eguagliare visto il turn-over numericamente inferiore. Dopo lo stallo di quasi un anno si è invece sbloccata la questione relativa alle nomine in ruolo 2012/2013 del personale Ata: le autorizzazioni per le assunzioni di 5.336 unità sono state definite (dopo l'ok del Mef) i primi di agosto: i contratti a tempo indeterminato avranno decorrenza giuridica dall'anno scolastico 2012/2013, mentre la decorrenza economica partirà dal nuovo anno scolastico, il 2013/2014.

Sulle circa 12mila assunzioni autorizzate dal ministero dell'Economia ci sarà oggi una rapida informativa sindacale; si procederà alla ripartizione per provincia e classi di concorso. «E comunque tutte le operazioni si concluderanno entro il 31 agosto», assicura il neo capo dipartimento dell'Istruzione, ex direttore generale del personale del Miur, Luciano Chiappetta. Nel procedere alle nomine in ruolo dei professori si rispetterà il criterio del 50% attingendo dal "concorsone" (ma nelle province e nelle classi di concorso dove si è conclusa la selezione); e per il restante 50% attingendo dalle graduatorie a esaurimento (dove ci sono attualmente circa 160mila precari). Solo una parte quindi dei futuri 11.542 vincitori del "concorsone" bandito dall'ex ministro, Francesco Profumo, conquisteranno a settembre una cattedra: «Ma saranno assorbiti tutti - sottolinea Chiappetta - visto che la graduatoria definitiva, una volta approvata, durerà tre anni».

Positivo il commento dei sindacati alle nuove stabilizzazioni. Per il numero uno dell'Anp, l'Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado: «Sono essenziali per la conduzione delle scuole. Ma bisogna trovare una soluzione per il concorso in Lombardia, dove sono di fatto congelati 355 posti da dirigente». «Bene che si proceda per il terzo anno consecutivo alle immissioni in ruolo», aggiunge il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna: «Ma è incomprensibile il blocco del contingente Ata, visto che comunque il Miur dovrà assumere sui quei posti personale con contratto precario».

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