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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2013 alle ore 06:46.

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Roma città chiusa per Esselunga. Il sogno di Bernardo Caprotti di espugnare la capitale ha sbattuto contro la dura realtà: l'ex sindaco Alemanno ha fatto campagna elettorale contro lo "strapotere" della grande distribuzione e il nuovo sindaco Marino si è limitato a dichiarare «vediamo prima cosa serve e in seguito decideremo». Insomma un sostanziale stop che giustifica il "romano" Giuseppe Tornatore, regista di un film sul Mago di Esselunga, quando due anni fa disse: «Mi proposero il film su Esselunga ma ignoravo l'esistenza di questa catena commerciale».

Se Caprotti non sfonda nella capitale riesce però a mietere nuovi successi nelle regioni cosiddette rosse: a Parma ha appena avviato uno stabilimento per pasta fresca e pasticceria, a Prato costruirà (entro il 2014) un primo punto vendita nel quartiere Pratilia (il cantiere più grande della città) e un secondo al Galluzzo di Firenze (sempre entro il 2014). A Milano invece è quasi pronto il negozio nella città della moda (Porta Nuova-Corso Como), sotto Piazza Gae Aulenti e accanto a Muji, Grom e Sephora.

Sempre a Milano, nel quartiere Adriano, è stato aperto il cantiere per un nuovo supermercato ma i lavori procedono al rallenty. «Abbiamo rivisto il progetto per aprire all'interno anche un bar» dicono dal quartier generale di Esselunga. Difficoltà invece a Mantova dove il progetto di un negozio vicino a Palazzo Te ha fatto insorgere Italia Nostra che ha presentato un esposto al Tar.

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