Diritti d'autore online / Christopher Marcich, presidente e managing director Mpa: «Ora ci sono procedure chiare»

«Online c'è chi lucra su ciò che non gli appartiene. Questo schema di regolamento va a combattere questa situazione. È un principio giusto».
Christopher Marcich, 58 anni, è presidente e managing director della Motion Picture Association - Europe. La Mpa è uno dei fondatori e componenti permanente della Fapav: la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali, nata 25 anni fa, nel 1988, come associazione senza scopo di lucro per proteggere la proprietà intellettuale, il diritto d'autore e i diritti connessi.

Lei ritiene che questo regolamento potrebbe portare a qualche buon risultato nella lotta alla pirateria online?
Io penso di sì. Questo regolamento non va a incidere sulle libertà degli individui. Piuttosto agisce contro chi guadagna in modo illecito su ciò che non gli appartiene.

Ma lo fa chiedendo per esempio ai provider di intervenire. È giusto?
Ritengo che si sia giunti a una certa maturità nei dibattito sui diritti di chi opera online. Credo che si arrivata l'ora, per tutti, di prendersi le proprie responsabilità. Ai provider non è richiesto alcun monitoraggio. A loro è semplicemente richiesto di agire, una volta data loro la consapevolezza che di un comportamento illegittimo. E non parliamo di singoli, ma di siti che agiscono illegalmente e hanno proventi pubblicitari che costituiscono fonti di ricavo importanti.

Eravate soddisfatti anche del provvedimento messo a punto, ma poi mai dato alla luce dalla precedente Agcom sotto la guida di Corrado Calabrò?
Ci piaceva un po' meno. Dava risposte più vaghe sul tema dell'enforcement e degli interventi sui siti. Invece questo shcema, al quale abbiamo contribuito con il nostro punto di vista, ci appare equilibrato. Si è cercato un equilibrio fra le varie pressioni. E devo dire che su questo tema ce ne sono state tante. E ingiustificate se pensiamo al danno economico della pirateria online.

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