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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2013 alle ore 15:34.

Calano le esportazioni extra-Ue. Ma il surplus sale a 2,8 miliardi trainato dal vero e proprio boom dell'agroalimentare. E' la doppia lettura del dati Istat sull'andamento del commercio estero a luglio. L'exporte verso i paesi extra Ue è diminuito del 2%, mentre le importazioni sono cresciute dell'1,6% rispetto a giugno. Tuttavia, il surplus commerciale con i Paesi al di fuori dell'Unione è comunque pari a +2,8 miliardi di euro, in espansione rispetto all'avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese del 2012.
In questo modo, se si considera il più ampio periodo gennaio-luglio 2013 il saldo commerciale con i paesi extra Ue risulta complessivamente pari a +10,5 miliardi a fronte di un disavanzo di 3,6 miliardi nello stesso periodo del 2012.
La flessione congiunturale dell'export è più intensa per i beni di consumo durevoli (-7,4%) e i prodotti intermedi (-3,8%), mentre l'energia registra un notevole incremento (+19,7%). Quanto alla ripartizione geografica, dall'Istituto sottolineano che i mercati più dinamici all'export sono: Cina (+23,4%) e Russia (+17,2%). Svizzera (-9,5%) e Turchia (-7,8%) sono invece in marcata flessione. Sempre nel luglio scorso si sono registrati deficit commerciali particolarmente consistenti nei confronti di Cina (-1.339 milioni), Russia (-405 milioni) e Paesi Opec (-368 milioni). I saldi positivi più ampi si rilevano invece nei confronti di Stati Uniti (+1.336 milioni), Svizzera (+980 milioni), Paesi Eda (+886 milioni) e Turchia (+480 milioni).
Positivo l'andamento dell'agroalimentare, come fanno notare Cia e Coldiretti estrapolando il dato Istat di settore. Le esportazioni di cibi e bevande "Made in Italy" sono cresciute del 12% fuori dall'Unione Europea, dove si è' arrivati a realizzare oltre 1/3 del fatturato dei prodotti agroalimentari diretti all'estero nel 2013. A portare avanti la "bandiera" nel mondo sono in particolare vino, pasta e ortofrutta. Con aumenti record in Asia (+8%) e negli Usa (+7%).
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