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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2013 alle ore 06:55.
Rivoluzione nell'universo Bombardier. Con una decisione che non ha precedenti nella storia industriale della multinazionale canadese, la produzione di carrelli per i treni ad alta velocità verrà assegnata a uno stabilimento del gruppo diverso da quello di Siegen, in Germania, dove è concentrata la fabbricazione di carrelli ferroviari a livello mondiale per tutti i prodotti Bombardier.
Lo stabilimento prescelto è italiano: la Bombardier di Vado Ligure (Savona), dove a breve scatterà la produzione dei carrelli destinati al Frecciarossa 1000, il nuovo treno ad altissima velocità che le Ferrovie dello Stato hanno commissionato al consorzio AnsaldoBreda-Bombardier. Le trattative tra Bombardier e i sindacati sono alle ultime battute e l'accordo, che si tradurrà in 50mila ore di lavoro per i prossimi due anni, è imminente.
Lo rivela al Sole 24 Ore il neo amministratore delegato di Bombardier Italia, Luigi Corradi. L'ordine delle Fs prevede la costruzione di 50 Frecciarossa 1000 che, a partire dall'orario estivo del 2015, andranno progessivamente a sostituire gli attuali Frecciarossa (Etr 500) in circolazione sulla rete Av nazionale. Ogni convoglio ha 16 carrelli, per una produzione complessiva di 800 carrelli. Di questi, 80 carrelli sono già stati realizzati in Germania. Ne restano da fabbricare 720: Vado Ligure partirà con una dote iniziale di 250 carrelli, ma è molto probabile che la quota verrà progessivamente innalzata per avvicinarsi al target finale. «Siamo orgogliosi di questa decisione – spiega Corradi – perché rafforza l'italianità del progetto Frecciarossa 1000, un gioiello della tecnologia ferroviaria. È una decisione che premia anche Bombardier Italia e ci sprona a elevare sempre di più il contenuto tecnologico dei nostri prodotti». I carrelli del Frecciarossa 1000 saranno dotati di un sistema molto sofisticato, denominato sospensione laterale attiva, per assicurare il massimo del comfort e della sicurezza anche alle altissime velocità, soprattutto quando il treno entra in curva («vogliamo eliminare l'effetto sballottamento» spiega Corradi). Non si esclude che in futuro il carrello sviluppato per un prodotto di punta come il Frecciarossa 1000 sia proposto anche ad altre compagnie ferroviarie. Il Frecciarossa 1000 è il frutto del lavoro coingiunto tra AnsaldoBreda e Bombardier. «Tutta la parte di ingegneria collegata al nuovo treno – continua Corradi – è concentrata nello stabilimento di Vado Ligure, che impiega 650 persone. Possiamo dire che la testa del futuro Frecciarossa è la testa dei nostri ingegneri di Vado».
Questa riflessione fornisce a Corradi lo spunto per un ragionamento più ampio: «La nostra missione sarà quella di anticipare il più possibile i bisogni dei clienti (nel caso dei treni, le compagnie ferroviarie, ndr), un risultato possibile solo spingendo sulla leva dell'innovazione e dell'alta tecnologia. Per non essere scavalcati dai costruttori cinesi e indiani – continua l'amministratore delegato – abbiamo la necessità di arricchire con l'ingegneria i nostri prodotti e servizi». Un altro esempio che riguarda ancora il Frecciarossa 1000: grazie a una serie di sensori montati sul treno verrà creato un sistema di controllo intelligente che segnalerà con precisione assoluta il grado di usura di un componente o di un pezzo meccanico. L'obiettivo è una manutenzione tempestiva e a colpo sicuro. «Questo sistema – dice Corradi – si chiama "manutenzione predittiva", ovvero accorgersi di un guasto prima che accada». La svolta tecnologica, precisa Corradi, interesserà anche la parte del segnalamento ferroviario (nella sede Bombardier di Roma lavorano 200 ingegneri).
Intanto Bombardier sta trattanto con le Fs un ordine relativo a 30 nuove locomotive 464 destinate al trasporto regionale. Anche queste locomotive saranno prodotte nello stabilimento di Vado.