Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 20:20.

My24
Riva, ancora un rinvio per il decreto legge ma ora si pensa anche a Ilva

Sbloccare lo stallo dei sette stabilimenti del gruppo siderurgico Riva, fermi da oltre una settimana per il sequestro di beni e conti ordinato dal gip di Taranto, ma anche mettere ulteriormente in sicurezza l'Ilva affidata al commissario Enrico Bondi. E' il nuovo provvedimento cui pensa il Governo per sciogliere i nodi dell'acciaio. In verità il decreto legge con le norme che modificano il Codice nella parte che disciplina il sequestro preventivo, è atteso da qualche giorno e si pensava che il Consiglio dei ministri potesse vararlo già oggi. Tale, infatti, è stato l'annuncio fatto stamattina dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che di questo decreto è stato il primo a parlare. Nella realtà, però, non è accaduto nulla. Il Cdm nemmeno si è tenuto. Il decreto resta comunque all'ordine del giorno dell'Esecutivo e avrebbe, rispetto ad una prima impostazione, anche un capitolo Ilva.

In sostanza, intervenendo sul Codice e introducendo l'articolo 103 ter, il Governo amplierebbe i poteri del custode giudiziario e amministratore dei beni (il commercialista di Taranto Mario Tagarelli) evitando che, una volta scattato il sequestro, le aziende siano condannate all'inattività con gravi ripercussioni per la produzione e l'occupazione, così come sta accadendo agli stabilimenti di Riva Acciaio. Mentre intervenendo sull'Ilva il Governo amplierebbe la sfera di influenza del commissario Enrico Bondi, il quale non gestirebbe più solo gli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure ma anche tutte le controllate della stessa Ilva, attualmente finite nell'orbita del sequestro. Questo per evitare che il sequestro alla lunga crei contraccolpi sull'Ilva e renda ancor più difficile la mission di Bondi chiamato a rimettere in sesto un'azienda ma, soprattutto, ad attuare un imponente risanamento ambientale nel siderurgico di Taranto con l'obiettivo di abbatterne l'inquinamento.

E' stato lo stesso Bondi che ha posto al Governo la necessità di affrontare questi ulteriori aspetti. Fonti a lui vicine smentiscono che Bondi abbia annunciato di dimettersi, ma il commissario dell'Ilva è egualmente preoccupato per la piega che tutta la vicenda potrebbe prendere. Tanto più che la gestione dell'Ilva in questo frangente non è affatto una cosa semplice. Nelle prossime ore Bondi incontrerà anche i vertici dei sindacati metalmeccanici e prospetterà la situazione.

Il decreto, infine, è visto da Federacciai come l'unica soluzione immediata che può consentire agli stabilimenti Riva di riprendere il lavoro. Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, oggi ha di nuovo sollecitato il Governo ad intervenire parlando di "emergenza sociale". E domani mattina si mobilitano a Verona, con una manifestazione alle 10 in centro, anche i sindacati metalmeccanici e i lavoratori delle fabbriche ora ferme.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi