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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2013 alle ore 06:52.

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Expo, patto Milano-Francoforte

MILANO - La Fiera di Francoforte punta ad un'alleanza con la Fiera di Milano per esplorare insieme nuove possibilità di business fuori dai confini europei.
Lo ha annunciato ieri il sindaco di Francoforte, Peter Feldmann, da poco alla guida dell'amministrazione cittadina ma già intenzionato a «valorizzare il gemellaggio con la città di Milano in modo concreto, pensando a progetti veri, e non solo come semplice rappresentanza istituzionale», ha sottolineato ieri a Milano, insieme ai vertici della Fiera di Francoforte (Messe Frankfurt). Feldmann, in qualità di primo cittadino, è anche uno dei membri del consiglio di amministrazione della società, dato che il Comune di Francoforte ne è l'azionista di maggioranza.

A parlare di potenzialità e collaborazione tra le due realtà fieristiche è stato anche Wolfgang Marzin, presidente e Ceo della società tedesca, seconda fiera in Europa con in portafoglio 40 manifestazioni. «È chiaro che alla Fiera di Milano interessa investire in Italia e a noi in Germania - hanno detto Feldmann e Marzin - Non abbiamo interesse a farci concorrenza nei nostri rispettivi paesi. Ma insieme possiamo guardare altrove. Ed essendo il mercato europeo praticamente saturo, guarderemo oltre, verso le realtà in via di sviluppo».

Tra i settori di interesse comune ci potrebbero essere sia il digitale che la green economy. L'obiettivo è arrivare a costruire un accordo già nel 2013, senza aspettare l'Expo di Milano del 2015, su cui la Fiera di Francoforte è comunque già impegnata. Il governo tedesco investe infatti complessivamente 48 milioni nell'evento universale di Milano, secondo solo a quello cinese (che ne investe 50), ed avrà il padiglione più grande dopo quello italiano, con un allestimento che occuperà quasi 5mila metri quadrati. La Fiera di Francoforte, che ha vinto l'appalto per la realizzazione dello spazio tedesco, ha il compito di gestirne gli spazi e i servizi.

Marzin ha anche sottolineato i rapporti già esistenti fra i due paesi: «Abbiamo 1.500 espositori italiani e ricordiamo che ogni anno arrivano in Italia 16 milioni di turisti tedeschi». L'alleanza potrebbe dunque avere ragioni profonde, di tipo economico, e non solo storiche (visto che il gemellaggio tra Milano e Francoforte è stato ufficialmente avviato nel 1969).

Ieri pomeriggio il sindaco Feldmann ha incontrato a Palazzo Marino il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Il dialogo è durato un'ora e mezza. Sono stati messi a fuoco i problemi e gli aspetti positivi delle due città, nell'obiettivo di trovare forme di collaborazione, soprattutto in vista dell'Expo. Gli altri temi affrontati sono stati la liberalizzazione degli scambi commerciali, l'attrazione degli investimenti esteri, l'integrazione delle comunità straniere, lo sviluppo sostenibile, lo scambio di studenti. Tra le due città, segnalano dal Comune, è «già ben avviata» la collaborazione su mobilità sostenibile, cultura e sicurezza.

Intanto, sul fronte italiano, proseguono i lavori per la realizzazione del Padiglione Italia. Inizia oggi un ciclo di cinque incontri lungo tutta la penisola, con l'obiettivo di ascoltare i territori e i loro protagonisti per immaginare una rappresentazione organica dell'Italia, valorizzando le ricchezze della storia, dell'identità delle regioni e della sostenibilità alimentare. Si parte da Fabriano, dove partecipano Giuseppe De Rita, Presidente Censis, Aldo Bonomi, Direttore di Aaster, Cesare Vaciago, direttore del Padiglione Italia, Marco Balich, direttore artistico Padiglione Italia, Alessandro Profumo, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena, Sergio Marini presidente di Coldiretti, Maurizio Martina, sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali.

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