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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2013 alle ore 15:41.

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Da non crederci. Non basta, a consolazione, ridere per non piangere, talmente è grossa. La vicenda di Archimede rappresenta sicuramente un certo tipo di masochismo italiano molto diffuso. Ma non solo. È l'emblema di come la nostra Pubblica amministrazione sia insuperabile nello svicolare dalle assunzioni di responsabilità (trincerandosi dietro i cavilli burocratici, creando labirinti degni di sublimi azzeccagarbugli). Una vergognosa attitudine nazional-popolare, da cui nessuno di noi, nel suo piccolo, è indenne. In alcuni frangenti diventa anche indecorosa vigliaccheria, quando c'è di mezzo quel "bene comune" troppo calpestato – e lo vediamo in questi giorni – dai nostri rappresentanti nella politica.

Il miliardo di investimenti bloccati nel solare termodinamico non è scandaloso perché si tratta di un "made in Italy" d'avanguardia, un progetto – non a caso – avviato nel 2001 dal Nobel Carlo Rubbia e dalle sue intuizioni. Non è scandaloso perché rischia di diventare (l'ennesima) opportunità mancata per lo sviluppo industriale di una tecnologia pulita, in grado di generare ricerca e, soprattutto, un indotto robusto. Non è scandaloso perché – come troppo spesso accade – sta provocando sguardi allibiti negli stranieri (giapponesi, in questo caso) pronti a scommettere convinti sul Belpaese.

È scandaloso perché accade in Sardegna, terra bellissima e ferita, dove c'è bisogno come il pane di occupazione. Quattro centrali, cinquemila potenziali posti. Cinquemila. Non uno scherzo o una sparata elettorale. L'intera isola, il 22 settembre a Cagliari, si è stretta intorno a Papa Bergoglio che ragionava sulla dignità del lavoro. C'è la crisi, indubbio, ma c'è anche l'insipienza di molti decisori. Una colpa grave. Serve un sussulto di orgoglio e di responsabilità. Archimede (Pitagorico) aveva idee geniali. Non si tirino indietro i protagonisti, dimostrino di essere classe dirigente all'altezza, s'inventino una via d'uscita. La misura è colma. Ma la partita non è ancora persa del tutto.

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