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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2013 alle ore 14:10.

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È accordo per Natuzzi, via al piano per scongiurare 1.726 licenziamenti

Fumata bianca per il piano per scongiurati 1.726 licenziamenti. Al ministero dello Sviluppo economico è arrivata la firma dell'accordo per il gruppo Natuzzi che prevede anche il trasferimento negli stabilimenti di Puglia e Basilicata una patre delle produzioni attualmente realizzate in Romania, in particolare il marchio Leather Editions. L'intesa accompagna con un anno di Cigs un complesso processo di riorganizzazione produttiva del gruppo e di reindustrializzazione dell'intera area murgiana; ed è subito stata valutata positivamente da istituzioni (al tavolo erano presenti i sottosegretari Claudio De Vincenti e Carlo Dell'Aringa e il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola) e sindacati (Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenea Uil).

I contenuti dell'accordo
L'accordo, secondo quanto si apprende, contiene la riduzione immediata degli esuberi da 1.726 a 1.506 grazie alla ricollocazione di 220 persone nello stabilimento di Jesce (Matera), dove era stata quasi azzerata la produzione. Inoltre, 650 lavoratori sarebbero rioccupati entro il 2014 e altri 200 entro il 2018, con la creazione di due newco che riceveranno commesse dal Gruppo Natuzzi per il marchio Leather Editions e i complementi di arredo. Ci sarebbero inoltre incentivi alla mobilità per un massimo di 600 persone (in media 30mila euro lordi a testa) e una proroga della cassa integrazione per "riorganizzazione aziendale" con decorrenza 16 ottobre.

Le reazioni
Per il presidente di Natuzzi S.p.a., Pasquale Natuzzi: «
È un accordo che traccia l'inizio di un percorso. A partire da domani ci troviamo tutti di fronte a una sfida decisiva, che implicherà un impegno straordinario e corale affinchè le condizioni previste dall'accordo si realizzino e contribuiscano agli obiettivi di tutti: il recupero della competitività delle produzioni made in Italy, la difesa del lavoro e delle competenze professionali, il rilancio di un intero territorio». Soddisfatti anche i sindacati. Per il leader della Fillea Cgil, Walter Schiavella: «Abbiamo fortemente voluto che si definissero sedi di confronto e di monitoraggio con tutti i soggetti istituzionali e aziendali coinvolti nell'intesa: in quelle sedi incalzeremo tutte le parti coinvolte per il rispetto dei tempi stabiliti, per le garanzie sulla solidità dei nuovi soggetti imprenditoriali e soprattutto per l'attuazione delle parti più qualificanti relative alla corretta realizzazione dell'intero processo, in particolare quelle che riguardano l'oggettività dei criteri per la gestione della Cigs, il rispetto puntuale del Ccnl per i lavoratori coinvolti nelle nuove iniziative imprenditoriali, la garanzia di una equilibrata distribuzione delle stesse sul territorio a partire dall'impegno assunto di dare una futuro certo al sito produttivo di Ginosa». «Sono stati scongiurati oltre mille licenziamenti – sottolinea il segretario confederale Cisl, Luigi Sbarra - si è avviato un processo di nuova creazione di impresa, si è riorganizzata un'azienda che stava entrando in una spirale irreversibile di crisi, sono rientrate produzioni decentrate all'estero, si rilancia il settore del mobile imbottito, anch'esso fiore all'occhiello del Made in Italy, si favorisce una mobilità incentivata per numerosi lavoratori. Tutto questo in un contesto territoriale, quello dell'area della Murgia, a cavallo tra Basilicata e Puglia, certamente difficile ed in sofferenza da molti anni». (Cl.T.)

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