I Re Mida delle biciclette. Le storie degli imprenditori delle due ruote da Mr. King Liu a Giovanni «Nane» Pinarello
Un giro di pista virtuale con gli uomini che sulle due ruote hanno costruito un grande impero economico. Prima di diventare ricchi imprenditori, quasi tutti sono stati corridori, meccanici o artigiani. In questa speciale classifica, comunque, non troverete solo Paperoni. Ci sono anche artefici di grandi innovazioni in campo ciclistico che non sono riusciti a capitalizzare le loro intuizioni a livello economico.
di Matteo Scarabelli
6. Brian Cookson
Da pochi giorni è il presidente dell'Unione ciclistica internazionale. Quel che ha di fronte è davvero una mission impossible: traghettare lo sport della bicicletta fuori dal tunnel del doping. Non è facile. Anzi, è quasi un miracolo. A ben guardare, però, nella carriere di Cookson un miracolo c'è già: la rinascita del ciclismo inglese (è stato per 16 anni presidente della Federazione britannica). Non solo quello sportivo, con i Tour de France di Wiggins e Froome e dei 19 ori olimpici, ma anche di quello urbano, con la campagna del Times Cities fit for cycling in favore della sicurezza dei ciclisti.
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