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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2013 alle ore 06:45.
L'ultima modifica è del 16 ottobre 2013 alle ore 15:23.

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MILANO - Gli operatori italiani di telefonia mobile si preparano alla battaglia d'autunno sul 4G. A colpi di copertura – in cui Telecom Italia fa la parte del leone (con 384 comuni fra cui 74 fra le principali città italiane), Vodafone è già strutturata e sta dicendo la sua (46 fra città e località turistiche collegate), 3 Italia si prepara ad accendere 18 nuovi siti entro dicembre (fra città e borghi turistici) – ma non solo. Wind, prima ancora di lanciare il servizio Lte in forma strutturata sul territorio nazionale, cala una carta destinata a far rumore. A quanto risulta al Sole 24 Ore, la società guidata da Maximo Ibarra metterà a disposizione dei clienti il 4G a fine anno senza rialzi: con le stesse tariffe del segmento All inclusive. Una scelta in controtendenza rispetto alle attuali politiche tariffarie degli altri operatori che prevedono il pagamento di un plus per i servizi di telefonia mobile di quarta generazione (4G o Lte). Del resto, per le frequenze gli operatori hanno dovuto mettere mano alla tasca: 1,26 miliardi Telecom e Vodafone, 1,1 miliardi Wind e 305 milioni H3g.

La maggiorazione potrebbe avere scoraggiato in qualche modo la diffusione del servizio. A ogni modo, gli operatori si sono sforzati, finora soprattutto Telecom e Vodafone, e si stanno sforzando per aumentare la copertura territoriale. «Vodafone ha pubblicamente detto di voler raggiungere con l'ultrabroadband mobile il 90% della popolazione nel 2017. Posso assicurare che noi non saremo secondi», ha detto qualche giorno fa a Capri, durante il convegno Between, Roberto Opilio, direttore Tecnology di Telecom. Un modo per dire che «Telecom investe, eccome», ma anche per evidenziare l'essere primi in termini di copertura. Secondo l'ultimo dato la copertura di Telecom nel 4G è salita al 41% della popolazione. I piani di sviluppo prevedono l'approdo al 60% entro il 2015.

Vodafone, dal canto suo, ha una copertura 4G su 46 fra città e località turistiche. «Faccio però presente – spiega Gianluca Pasquali, head of strategy di Vodafone Italia – che su oltre 580 comuni abbiamo una copertura in 43.2 Mbps. E c'è un piano di estensione e di investimenti». Del resto, dopo le ultime operazioni (Vodafone ha ceduto la sua quota del 45% della jv con Verizon e nello stesso tempo ha rilevato dall'operatore Usa la quota che ancora non possedeva nella controllata italiana), «l'Italia ha acquisito ancora maggior rilevanza e le risorse non mancano. E si uniranno ai 900 milioni annui che investiamo su di reti e tecnologie».

Riguardo a 3 Italia, va detto che l'internet veloce Hspa/Hspa+ è un tratto caratteristico. Su questo fronte ha raggiunto 4.300 comuni, pari all'84% della popolazione. «La nostra rete internet veloce – dice Dina Ravera, chief operating officer di 3 Italia – è la più estesa del Paese e sicuramente una risposta al digital divide». Anche questo spiegherebbe la non immediata accelerazione sul 4G. «Il salto importante – ha aggiunto Ravera – è stato passare nel 2011 ai 43.2 Mega. E infatti non a caso siamo leader nel mercato dei dati». Il 4G di 3 Italia è presente a Milano, Roma e Acuto (in provincia di Frosinone) e in queste settimane si stanno accendendo nuovi siti a Bologna, Treviso, Bolzano, Caserta, Firenze, Napoli e Venezia. «Entro fine 2014 – precisa Ravera – raggiungeremo tutti i capoluoghi. E per la rete, di cui l'Lte è una parte, a oggi prevediamo di investire circa un miliardo nel triennio 2013-15».

Intanto l'offerta, fino al 31 dicembre, prevede un'aggiunta al costo del piano-abbonamento di un euro. Cosa che avviene anche per Telecom Italia e Vodafone. Nel primo caso, guardando solo ai clienti consumer prepagati e abbonati, si parla di 5 euro al mese in più per i primi 3 mesi e poi 10 euro al mese; nel secondo 10 euro. Certo: le offerte sono differenziate e dentro ci sono vari elementi per risultare più appetibili ai clienti. Resta però il principio della non gratuità. Sul quale Wind sta dunque per intervenire a gamba tesa, offrendo il 4G senza maggiorazioni. Certo, per ora Wind si trova nella posizione di chi deve rincorrere. Infatti la copertura Lte di Wind è limitata ad aree di Roma e Milano, ai principali aeroporti, alla Fiera di Rho, al Politecnico di Milano e La Sapienza. Entro il 2014 saranno collegate altre 18 fra le principali città. Il tutto con un investimento da un miliardo annunciato ad aprile dall'ad Maximo Ibarra, che nel suo anno e mezzo di gestione ha fatto salire l'azienda al 27% di market share nel consumer.

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