Export di agosto frenato dal calendario, ma l'Europa migliora. Balza a quasi un miliardo il surplus

(Reuters)

A prima vista c'è poco da rallegrarsi. Il calo del 4,4% tendenziale dell'export di agosto è infatti il peggior dato dal novembre 2009 e rappresenta il quinto calo mensile del 2013.
Il dato grezzo è tuttavia influenzato da un calendario poco favorevole, che rispetto allo stesso mese del 2012 prevede una giornata lavorativa in meno e un ponte di Ferragosto più agevole, con la certezza che per molte aziende siano state in realtà almeno due le sessioni lavorative mancanti.

Guardando ai dati mensili destagionalizzati agosto è infatti decisamente migliore, con una crescita dell'1,7% che sfiora i tre punti per l'Unione Europea e che rappresenta il miglior dato dal luglio del 2012. Aumento che si accompagna ad una crescita mensile di oltre un punto per le importazioni, trainate però esclusivamente dai maggiori acquisti di beni strumentali.

I segnali insomma continuano ad essere misti, con qualche spiraglio di ripresa inserito però in un contesto che resta complicato. Guardando all'intero 2013, infatti, e smarcandosi dalle differenze di calendario, il bilancio del Made in Italy è deludente, in calo dello 0,3% per effetto della frenata di oltre due punti dell'Unione Europea, comunque positivo di appena lo 0,8% escludendo dal calcolo l'energia.

Qualche preoccupazione viene anche osservando le performance dei settori, dove per molte aree "forti" del made in Italy come macchinari, tessile, chimica e metalli di base il bilancio è negativo o appena oltre quota zero, come è il caso delle macchine utensili.
Le chance di recupero si giocano dunque tutte nel quarto trimestre, che vede qualche segnale positivo anche in Europa, a cominciare dalla Germania, capace di aumentare ad agosto gli acquisti dello 0,3%, piccola inversione di rotta rispetto al calo di oltre tre punti da gennaio.

Il calo della bolletta energetica (-25% il dato annuale di agosto) spinge ancora una volta veso l'alto il saldo commerciale, positivo per quasi un miliardo ad agosto a fronte di un rosso di 483 milioni dodici mesi prima.

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