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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2013 alle ore 07:22.

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MILANO
L'espresso è il re nei bar italiani, e non solo. Circa l'80% delle macchine per caffè nel mondo sono made in Italy. E anche le macchine per gelato sono molto diffuse: il 70% della produzione imbocca la via dei mercati internazionali. Il bar tricolore è un format imitatissimo perchè unico nel suo genere per la capacità di mixare il coffee bar con la tea house e coinvolgere, spesso, gelateria e pasticceria.
Categorie che oggi, in uno scenario sempre più globalizzato, tendono a integrarsi. Il bar italiano, un incrocio tra pub, caffetteria e brasserie, ha ispirato alcune tra le più innovative catene internazionali, dall'americana Starbucks alla britannica Caffè Nero; ma anche i locali tematici trendy, nati nelle grandi metropoli come Londra o New York, o nelle capitali di tendenza come Berlino, Amsterdam o Barcellona.
«La diffusione di macchine per caffè, gelati e pasticceria – osserva Michele Perini, presidente di Fieramilano – è un volano per il made in Italy. Il gusto dell'espresso e del gelato all'italiana traina tutta la filiera del settore: dalle macchine alla componentistica fino all'arredamento. Peccato però che finora non siamo stati in grado di promuovere queste eccellenze in misura adeguata. Infatti gli americani sono convinti che il cappuccino l'abbia inventato Starbucks e la pizza Pizza Hut».
Secondo le associazioni Anima-Assofoodtec, nel 2013 il comparto macchine per caffè raggiungerà un valore della produzione di 385 milioni, in crescita del 3,5%. Il traino arriva dall'export: +5,2% a 275 milioni, il 69% del totale. Nel 2012 la domanda è stata record per Cina,+75%, Stati Uniti, +70%, e Giappone, +68%.
Altrettanto vitale del caffè è il business del gelato. Solo le principali aziende costruttrici di macchine aderenti ad Anima-Assofoodtec fatturano 310 milioni (stabile) con un export di 225 milioni, in micro-crescita di circa un punto percentuale. Un business importante, trainato in Italia da oltre 20mila gelaterie e 172mila bar (dato della Fipe).
Ma sono ottime anche le prospettive: il gusto del caffè conquista spazio sui mercati asiatici, più abituati al the. I coffee bar nel mondo di Segafredo, Lavazza, Vergnano, Illy sono un volano formidabile. Anche se la diffusione internazionale delle catene americane ci costringe a una lunga rincorsa.
Caffè e the sono le bevande calde più bevute al mondo. Secondo una ricerca di Global Industry Analysts, il mercato mondiale del caffè e del the raggiungerà entro il 2015 un valore di circa 70 miliardi di dollari. Le due bevande sono protagoniste fino ad oggi nella kermesse mondiale Host 2013, a Fieramilano, per la prima volta insieme in uno spazio con importatori, torrefattori e produttori di macchine.
L'Osservatorio Host segnala alcune tendenze mondiali: sta diventando un evergreen il bar di ghiaccio che dall'Absolute Ice Bar di Stoccolma si è diffuso al Minus 5 dell'Hilton sulla 6th Avenue di New York. E rimbalzato poi in Europa con il Port Olimpic di Barcellona. Infine, quanto al gelato, i produttori di macchine e attrezzature per il gelato sono convinti che il prodotto abbia lo stesso livello d'identificazione della pasta: il gelato all'estero è percepito indubbiamente come italiano. Più dell'espresso che il consumatore asiatico o americano non collega immediatamente alla nostra tradizione gastronomica.
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I NUMERI
385 milioni
La produzione
Il valore della produzione
del comparto delle macchine
da caffè, previsto nel 2013 secondo Anima-Assofoodtec
69%
Le esportazioni
La quota di produzione per le macchine da caffè esportate, per un valore di circa 275 milioni di euro (+5,2%)
310 milioni
Il gelato
Il fatturato delle principali aziende costruttrici di macchine per gelato aderenti a Anima-Assofoodtec, le quali generano un export di 225 milioni, in crescita di un punto percentuale. In Italia ci sono oltre 20mila gelaterie e 172mila bar (dati Fipe)

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