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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2013 alle ore 06:48.
TORINO
In casa Oerlikon la trattativa sindacale per il contratto integrativo è durata quasi un anno e mezzo. Poi la firma per un accordo di Gruppo – il primo – siglato in maniera unitaria da Fim-Cisl, Fiom e Uilm che lascia intatto il "vecchio" premio di produttività ma aggiunge un integrativo che, in base a parametri legati alla redditività dell'azienda e alla produttività dei singoli stabilimenti, introduce un premio che può arrivare fino a 500 euro all'anno.
La Oerlikon Graziano Spa, del Gruppo Oerlikon, azienda produttrice di trasmissioni per auto, ha 1.600 addetti in Italia e 5 stabilimenti tra Piemonte e Puglia, il più grande dei quali a Rivoli, in provincia di Torino, con 600 addetti.
«Si tratta di un risultato significativo perché è un primo accordo di gruppo – spiega Leonardo Burmo, della Fim-Cisl – accompagnato dalla costituzione di una commissione paritetica che dovrà lavorare per armonizzare le differenze di trattamento nei vari stabilimenti dovute agli accordi del passato. Inoltre, un'altra commissione si incaricherà di discutere di welfare aziendale».
Per la Fiom, si tratta di un buon accordo, «che prevede – spiega Edi Lazzi, della Fiom di Torino – un piano industriale che garantisce lavoro per gli stabilimenti italiani fino al 2015, con una verifica annuale e regole certe per la stabilizzazione dei precari». Non solo dunque un miglioramento economico, fa notare il segretario della Fiom torinese Federico Bellono, ma anche «maggiori garanzie rispetto alla stabilizzazione dei precari». Nel testo, inoltre, come sottolinea Eros Panicali della Uilm, «l'erogazione di una "una tantum" il mese prossimo di 350 euro».
L'accordo, in particolare, prevede che la percentuale di lavoratori a tempo determinato e interinali non superino il 25% del totale con un percorso di stabilizzazione definito, fino a un massimo di 28 mesi, con la definizione di un "bacino" di lavoratori e di criteri di precedenza dettati da anzianità lavorativa, anagrafica e maggiori carichi familiari.
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