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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2013 alle ore 06:49.

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MILANO
«Ma sì, non possiamo lamentarci, quest'anno riusciremo a crescere forse anche del 20%». I numeri in gioco per la Real di Sandro Bacinelli non sono certo rilevanti, poco più di 250mila euro di ricavi con cinque addetti. Ma la piccola azienda toscana, spin-off della Scuola S.Anna di Pisa attiva nelle soluzioni di realtà virtuale e comunicazioni remote, testimonia comunque la vitalità del comparto in cui opera, quel "mare magnum" che rientra nell'ampia definizione di meccatronica. Settore che si mette in vetrina a Milano, nella prima edizione della rassegna omonima (Mecha-Tronika) organizzata da Efim-Ente Fiere Italiane Macchine e Fiera Milano in uno spazio di 8mila metri quadri che ospita poco meno di 200 espositori nei settori più disparati, dove però il filo conduttore è l'integrazione dell'elettronica e "dell'intelligenza" all'interno dei prodotti e dei processi produttivi. Ci si occupa dunque di assemblaggio, robot industriali, sistemi di visione, misura e controllo, software e hardware per lo sviluppo di sistemi e prodotti, logistica, impiantistica, dispositivi di sicurezza, subfornitura e servizi connessi. L'incrocio di competenze meccaniche ed elettroniche rende questo settore un ibrido complesso, ed è questo il motivo per cui non sempre le aziende riescono a trovare sul mercato le professionalità richieste.
Chi sviluppa formazione nel settore con un master ad hoc, come l'Università Liuc di Castellanza, riesce così a realizzare il tutto esaurito nelle richieste di iscrizioni (20 quest'anno) e la piena occupazione al termine dell'anno di studio, in genere all'interno delle stesse aziende che promuovono e sostengono il percorso di studio.
Area vasta, quella della meccatronica, che in Italia vale 9,5 miliardi di investimenti, in ripresa negli ultimi anni anche se ancora al di sotto dei livelli pre-crisi del 2008, con spunti migliori ancora una volta nell'export, arrivato a sfiorare i 7,9 miliardi di euro.
Risultati raggiunti anche grazie alla forte proiezione internazionale di alcuni "big" dell'automazione, come ad esempio Prima Industrie. «In Italia non vediamo ancora una vera e propria ripresa – spiega il vicepresidente di Prima Industrie Domenico Appendino – mentre le vendite oltreconfine sono decisamente più toniche. Per la prima volta nella nostra storia le vendite extra-Ue rappresentano più della metà dei nostri ricavi». La domanda interna resta invece depressa, con l'effetto-annuncio degli sgravi per chi investe in macchinari che rischia addirittura di essere deleterio. «Qualche azienda italiana potrebbe investire – aggiunge Appendino – ma aspetta l'operatività della nuova legge Sabatini sui macchinari. In queste cose occorre velocità di attuazione, altrimenti il danno è maggiore». Se per un'azienda strutturata come Prima Industrie, forte di 350 milioni di ricavi, la partecipazione alla fiera non è un problema, per le imprese di dimensioni ridotte l'unica strada è spesso lo stand "comune", come è il caso degli undici espositori portati a Milano dal Mesap, (Meccatronica e sistemi Avanzati di Produzione), società di scopo dell'Unione Industriali di Torino. «Per noi è un debutto – spiega il project manager Mauro Zangola – e devo dire che le sinergie tra aziende funzionano, quando si mettono insieme i risultati arrivano. La meccatronica per fortuna può continuare a contare sull'export, la domanda interna latita ma all'estero le commesse ci sono».
«È un settore importante per la nostra economia – spiega il presidente di Ucimu ed Efim Luigi Galdabini – e credo che anche per la meccatronica, come per le macchine utensili, l'anno si chiuderà in sostanziale tenuta rispetto ai volumi del 2012. Questa rassegna è una vetrina importante per il settore e io credo che in 3-4 edizioni si potrà puntare ad un raddoppio sia degli espositori che della superficie occupata». Chi è già in fiera, intanto, porta a casa i primi risultati, come la piccola Robotunits, che alle dieci aveva già chiuso il primo ordine. «Piccole cifre – ammette l'area manager Davide Barbato – ma i contatti sono arrivati e in fondo in una Fiera è questo che conta».
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