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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2013 alle ore 08:26.

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WASHINGTON. Dal nostro inviato
L'abbraccio annuale del Niaf, National Italian American Foundation con gli italiani non è sempre automatico, ma il patrimonio comune è importante. Va rafforzato, lo abbiamo scritto mille volte su queste pagine, perché gli italo americani sono i nostri interlocutori naturali, i nostri cugini negli Stati Uniti d'America. Troppo spesso qualche politico ed esponenti di vari governi lo hanno dimenticato. E dunque ieri notte al mega evento 2013, organizzato all'Hilton di Washington c'è stata una prova generale: dall'Italia, in quest'anno in cui si cerca la svolta economica, è venuto il presidente del Senato, Piero Grasso insieme all'ambasciatore Claudio Bisogniero, e sono venuti, per portare uno schieramento industriale di massimo livello, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e i premiati italiani Niaf di quest'anno, Diana Bracco per la filantropia e Roberto Colaninno, per il business internazionale.
La chiave per rafforzare questo rapporto la trova proprio la Bracco, industriale farmaceutico: l'occasione, dice, la darà Milano Expo 2015, l'esposizione universale. Barack Obama ha annunciato l'adesione americana durante il viaggio del presidente del Consiglio Enrico Letta un paio di settimane fa. Ora i paesi che partecipano sono 137. E l'Expo, di cui la Bracco è presidente, può diventare il collante nuovo per un evento che italo americani e italiani potranno vivere insieme ragionando attorno al un tema, che riguarda il pianeta: il futuro delle sfide agroalimentari, titoli «Nutrire il pianeta» e «Energie per la vita».
Il padiglione degli Stati Uniti, una delle attrazioni principali, sarà realizzato con un finanziamento fra i 30 e i 40 milioni di dollari che saranno raccolti da una cordata di privati.
Ma il collante principale è emotivo: «Il mio è un appello accorato – dice la Bracco - venite in Italia nel 2015, portate i vostri figli e nipoti all'Expo per fargli vedere il nostro, il vostro Paese, è un'occasione irripetibile... Il vostro duro lavoro, i vostri sacrifici hanno contribuito a costruire la reputazione dell'Italia, e di questo dovete essere fieri. Noi siamo molto fieri di voi». Parole che toccano le corde giuste: standing ovation, come si dice da queste parti, applauso a scena aperta.
La Bracco è premiata dalla Niaf per la filantropia, la sua fondazione ha organizzato una tournée della Filarmonica della Scala nel 2007, l'esposizione del 2005 al Metropolitan Museum di New York "Da Francesco Lippi a Piero della Francesca", due mostre alla National Gallery di Washington (di cui è consigliere, unica non americana), la prima nel 2006 dedicata a Bellini, Giorgione e Tiziano, la seconda, per onorare il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, dedicata a Canaletto e ai suoi contemporanei. Ques'anno, anno della cultura italiana negli Stati Uniti, Bracco è presente con due concerti dell'Accademia del Teatro alla Scala. Ma la novità che Diana Bracco ha annunciato al Gala di ieri sera è stata una Borsa di studio da 100mila dollari per un ricercatore con legami italiani, per uno studio specialistico sui rischi di una mancanza di iodio nella dieta delle donne in gravidanza per lo sviluppo cognitivo dei bambini. «Il mio legame con l'America è anche industriale - dice la Bracco - ci sono la Bracco Diagnostics Incorporated a Princeton e Acist Medical Systems a Minneapolis».
Anche Colaninno fa vibrare le corde emotive per i legami affettivi transatlanci, ricorda le sue esperienze giovanili americane. Ma il suo premio è dedicato al business internazionale, ai successi della Vespa/Piaggio, status symbol in questo paese. Giovedì era a New York per lanciare la 946, modello classico reintrepetato in chiave moderna. La casa di Pontedera è numero uno in America con il 36.5% del mercato degli scooter e una quota in crescita nel 2013 del 7% «Anche in un mondo sempre più globalizzato, gli Stati Uniti restano per me la sfida più stimolante – dice Colaninno -. Qui si fa il business, qui si fa la storia. Qui c'è l'innovazione». Parlano i premiati americani, Leon Panetta ex segretario al Pentagono amatissimo, applauditissimo; l'attore Paul Sorvino (Goodfellas), George Randazzo, che ha fondato la National Italian American Hall of Sports a Chicago, per servizi comunitari, Louis Donatelli, industriale. Fra il pubblico, 4mila persone, Nancy Pelosi, giudici della Corte Suprema, generali, deputati e senatori, Louis Freeh, ex capo Fbi, anche lui italo americano; Maria Bartiromo, potenza della finanza televisiva, "Master of cerimonies" chiude la maratona notturna. E ricorda l'appuntamento a Milano: dall'America, per Expo 2015, si aspettano 1,6 milioni di visitatori.
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