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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2013 alle ore 14:34.

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Fiat e Fiom verso la conciliazione nell'ambito delle cause in corso in diversi tribunali per il riconoscimento dei delegati Fiom in fabbrica.
La sentenza della Consulta l'estate scorsa, e la decisione di Fiat di accogliere le rappresentanze sindacali aziendali (Rsa) in tutti gli stabilimenti del Gruppo, hanno materialmente risolto la questione. Ma le cause sono ancora in piedi il almeno 15 tribunali, in attesa del pronunciamento dei giudici. Ieri è toccato al Tribunale di Torino, dove è in corso la causa che riguarda il maggior numero di stabilimenti del Lingotto, rimandare al 15 novembre l'udienza in vista di un possibile accordo di conciliazione a cui gli avvocati della Fiat e quelli della Fiom stanno lavorando da qualche settimana.

La sentenza della Consulta sull'applicazione dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori e sulla presenza dei delle Rsa Fiom nei plant di Fiat risale al 3 luglio scorso, mentre l'annuncio del Lingotto di riammettere i delegati Fiom è del 2 settembre: il processo di rientro degli oltre 200 delegati si è praticamente concluso in tutti gli stabilimenti del Gruppo Fiat in Italia e la settimana scorsa a Torino si è svolta l'assemblea delle rappresentanze sindacali Fiom con il segretario Maurizio Landini.

Il raggiungimento di un accordo in fase di dibattimento rappresenta un passaggio importante perché sbarrerebbe la strada ad altri eventuali ricorsi sul tema del riconoscimento delle rappresentanze Fiom che potrebbero derivare dalle cause ancora in piedie chiarirebbe definitivamente la materia. Non cambierebbe di fatto quanto indicato dai giudici della Consulta e quanto poi deciso dal Lingotto sul rientro dei delegati, ma rappresenterebbe un atto distensivo e di riconoscimento reciproco.
Un fatto, però, è certo: in casa Fiom, risolto il problema della presenza dei delegati negli stabilimenti e della piena agibilità sindacale (saletta, permessi sindacali, assemblee) resta in piedi la questione – centrale – del ruolo negoziale effettivo che i metalmeccanici della Cgil potranno esercitare, soprattutto tanto in vista del rinnovo del contratto di lavoro del Gruppo, sottoscritto da Fim-Cisl, Uilm, Ugl, Fismic e Quadri, in scadenza il prossimo 31 dicembre.

Dal punto di vista industriale, poi, ieri Fiat-Chrysler ha annunciato l'acquisizione del 50% della VM di Cento, Ferrara, la società già per metà in mano al Lingotto e che produce le motorizzazioni diesel per la nuova Jeep Grand Cherokee, per la Lancia thema, per Ram Dodge e anche per i due modelli Maserati, la Ghibli e la Quattroporte, in produzione a Grugliasco.

L'acquisizione annunciata ieri, per una cifra pari a 34,1 milioni come comunicato dal Lingotto, conclude un processo avvviato nel 2010 con l'ingresso di Fiat in VM al 50%, accanto alla quota GM ora ceduta al Lingotto. «Abbiamo avviato un piano di investimenti significativo durato un paio d'anni e conclusosi a luglio scorso – ripercorre Giorgio Garimberti, ad della società nata a Cento nel 1947 ed è specializzata nella produzione di motori diesel ad elevata tecnologia – focalizzato soprattutto sulla linea di produzione dei motori V6 3 litri e che ci porterà a raggiungere il massimo della capacità produttiva, 100mila motori all'anno, entro dicembre prossimo».

Il numero di addetti nello stabilimento in provincia di Ferrara è salito a quota 1.150 e nel corso del 2014, aggiunge Garimberti, ci sarà una nuova tornata di assunzioni nell'azienda che assicura ai modelli Chrysler e Maserati i motori diesel made in Italy e che registra una quota di export che supera il 90% del fatturato globale.

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