Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2013 alle ore 16:11.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2013 alle ore 16:13.

My24
(Corbis)(Corbis)

MILANO - Un braccio di ferro e lo sciopero del panino. Oggi niente caffè negli Autogrill, niente hamburger e patatine nei McDonald's e nessun pasto sarà servito nei ristoranti e nelle mense aziendali.

I sindacati di categoria hanno indetto uno sciopero degli addetti dei pubblici esercizi per il rinnovo del contratto del turismo dopo che la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, si è sfilata dal negoziato e ha comunicato il recesso dal contratto del turismo dal prossimo 1° maggio.
Rottura quindi tra gli associati Fipe-Angem (ristorazione aziendale) e i sindacati, ma anche strappo di Fipe con Federalberghi, Fiavet (turismo) e Faita (campeggiatori) che sono rimaste a negoziare. Si stima che l'astensione dal lavoro interesserà tra i 700mila e un milione di addetti.
«Il contratto è scaduto lo scorso aprile – dichiara a Il Sole 24 Ore Lino Stoppani, presidente di Fipe – e in questi sei mesi di negoziato abbiamo sensibilizzato i sindacati sullo stato di sofferenza del settore: l'anno scorso hanno chiuso la saracinesca 10mila pubblici esercizi e quest'anno non andrà meglio». Nel 2012 i consumi "fuori casa" si sono assestati a 73 miliardi, con un calo di 1,6 miliardi (-2,5%) e quest'anno dovrebbero ulteriormente contrarsi di circa un miliardo (-1,3%). «Il vecchio contratto – aggiunge Stoppani – è la stratificazione di una fase di crescita che non c'è più. Salvo i diritti acquisiti, vanno ridefiniti alcuni istituti come i permessi retribuiti, gli scatti di anzianità, la 14a mensilità (distribuita su 12 mesi e non più in un'unica soluzione), l'indennità di malattia». Poi il presidente di Fipe sottolinea che la disdetta del contratto è un fatto tecnico che andava formalizzato entro il 30 ottobre per evitare il suo tacito rinnovo.
Dal fronte sindacale, Cristian Sesena, segretario nazionale Filcams Cgil, sostiene che «la Fipe ha avuto almeno un ripensamento. Prima si è detta convinta, insieme alle altre organizzazioni, che avremmo firmato l'accordo entro il prossimo aprile, poi si è sfilata dal tavolo negoziale. E anche quando abbiamo aperto su richieste salariali moderate in cambio della tenuta dei livelli occupazionali e di un'unità d'intenti sul rilancio del turismo nel nostro Paese, la Fipe ha rifiutato di tornare a sedersi con noi». Le richieste iniziali dei sindacati si aggiravano su aumenti salariali di 107/130 euro in tre anni.
Sesena assicura che Federalberghi, Fiavet e Faita hanno chiesto, per iscritto, di voler continuare a negoziare anche senza la Fipe. Ieri a Radio 24 Stoppani ha dichiarato: «Gli scioperi fanno male alle imprese. Li subiremo, ma ci aspettiamo un atteggiamento responsabile dai sindacati». Oggi ci saranno manifestazioni a Roma davanti alla sede di Confcommercio mentre a Milano sfilerà un corteo che da piazza Castello raggiungerà la Confcommercio di Porta Venezia.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi