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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2013 alle ore 11:01.

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Pochi giorni fa Qvc. Ora Amazon. È un autunno effervescente per il polo logistico di Piacenza, che in pochi giorni "incassa" i nuovi investimenti di due colossi della distribuzione multimediale, con la creazione di almeno 200 nuovi posti di lavoro e la prospettiva di attivarne a breve altri 50 se le trattative per inserire nell'area un'altra azienda andranno in porto.

Amazon, dal 2011 presente sul territorio, forte di 203 dipendenti alla fine del 2012 (con una media annua di 148 unità), ma arrivato ora a 400 unità complessive, annuncerà a giorni il raddoppio delle propria attività, con l'apertura di un nuovo magazzino da 60mila metri quadri e l'inserimento progressivo di nuovo personale, con il target di arrivare a 1000 posti di lavoro in tre anni.

«Sul territorio mi pare un caso positivo – spiega il direttore generale di Confindustria Piacenza Cesare Betti –, perché in poco tempo l'azienda ha raddoppiato spazi e addetti, inserendo anche un certo numero di "colletti bianchi": dunque mi pare un'esperienza importantissima». Non l'unica per la verità, perché da ormai una decina d'anni, da quando Ikea scelse Piacenza come hub logistico per Italia e Sud Europa, numerosi gruppi del largo consumo e dell'elettronica hanno deciso di posizionare qui i propri magazzini. Bosch, Whirlpool, Conad, Giochi Preziosi, Adidas, Dhl sono solo alcune delle aziende che hanno scelto di lavorare nei tre poli principali dell'area, cioè Piacenza, Castel S.Giovanni e Monticelli d'Ongina. Aree "pregiate" perché costruite attorno alla rete autostradale A1-A21 e servite anche dalla Milano-Bologna sul fronte ferroviario.

Globalmente in provincia vi sono quasi cinque milioni di metri quadri dedicati alla movimentazione di merci, dimensioni che portano l'area ai vertici in Italia, con oltre mille aziende coinvolte tra movimentazione e trasporti, e più di 8mila addetti. Cresciuti nelle ultime settimane grazie ad Amazon e Qvc, quest'ultima arrivata a Castel S.Giovanni, in partnership con Geodis, con la propria piattaforma multimediale per gestire le vendite proposte attraverso il canale tv dedicato e il web. Un investimento da cinque milioni per 20mila metri quadri di superficie, con attività in grado di dare lavoro a più di 120 addetti, che salgono a 170 nei periodi di punta.

«Arrivi importanti – aggiunge Betti – anche per compensare l'addio di Unieuro, che dopo la fusione con MarcoPolo-Expert ha deciso di spostarsi altrove, chiudendo il centro direzionale». Decisione che mette a rischio 200 addetti e che in provincia riaccende il mai sopito dibattito sulla "qualità" del settore logistico, che per definizione coinvolge in misura maggiore addetti con bassi livelli di qualifica. «Ci siamo macerati per anni in questo dibattito – aggiunge Betti – ma io credo che la logistica rappresenti per noi comunque un elemento di ricchezza, dobbiamo tenercela ben stretta».

Secondo i dati di Fondazione Itl, Istituto sui Trasporti e la Logistica, ente di ricerca senza fini di lucro nato dieci anni fa per promuovere lo sviluppo del sistema dei trasporti e della logistica in Emilia-Romagna, il settore in provincia sviluppa un miliardo di ricavi, con 1.220 unità locali e 8.250 addetti.

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