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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2013 alle ore 08:24.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2013 alle ore 08:25.

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VENEZIA - Nuova strategia di investimenti per Veneto Sviluppo Spa, società "finanziaria" della Regione Veneto. «L'idea – ha affermato ieri il presidente Giorgio Grosso, in occasione della presentazione dei risultati del piano di operatività della nuova gestione, attiva da poco più di un anno – è quella di disinvestire gradualmente da società di rilievo, lì dove la nostra opera non è più necessaria, per convogliare le risorse nelle PMI del territorio». Attualmente il portafoglio investito ammonta a circa 27 milioni.

E' attivo, peraltro, un fondo di capitale di rischio; dedicato alle start up , per ora ha effettuato 11 operazioni, assorbendo 8,4 milioni sui 35 disponibili. «L'attenzione di Veneto Sviluppo – ha continuato il presidente – è per l'innovazione. Delle 17 start up high-tech costituite recentemente nel Veneto, 5 vedono la presenza della nostra finanziaria nel proprio capitale (Grow The Planet, Geodrome, Adaptica, Neuroimpulse e Si14)». Per le operazioni di equity, diversi i settori scelti dalla finanziaria regionale: dalle App alla refrigerazione, dalle biotecnologie all'ottica adattativa, dalle macchine di controllo numerico alla comunicazione digitale. «Sempre più – ha chiarito Grosso – prenderemo in considerazione operazioni di "ristart-up"; si tratta di riavviare aziende solide e innovative, ma che presentano problemi finanziari o di liquidità».

Numeri ben più imponenti per i rapporti finanziari attivi: se ne contano 9.350 (per 1,015 miliardi di euro) di cui 8.800 di finanziamento agevolato (900 milioni) e 550 operazioni di garanzia (115 milioni). «Prevediamo – ha concesso il presidente – di chiudere l'anno a quota 10mila operazioni, pari a 1,2 miliardi di euro». Le misure agevolative sono infatti aumentate, nei primi 10 mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, del 70%. Peraltro, con fondi già a disposizione della finanziaria (LR 19/04) , Veneto Sviluppo intende, nel 2014, "riassicurare" finanziamenti per oltre 5mila imprese e per un controvalore stimato di circa 800 milioni di euro. «D'altra parte – ha affermato il vice-direttore generale Luca Felletti – la riassicurazione del credito è stata uno degli strumenti più importanti per il 2013, con 1.276 domande in pochi mesi pari a un controvalore di circa 100 milioni di euro». Infine, migliorano i conti della società: «Nel 2012 la perdita di esercizio rilevata è stata pari a 8 milioni di euro – ha terminato Grosso – dovuta essenzialmente alla svalutazione di attività iscritte in bilancio in esercizi precedenti. Siamo riusciti a invertire la tendenza già nei primi sei mesi di quest'anno, registrando al 30 giugno un risultato positivo a bilancio di 4,7 milioni di euro».

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